Mondo

La Turchia approva possibili operazioni contro la Siria. Non è dichiarazione di guerra

Dopo l'attacco di Damasco contro il villaggio di Akcakale, Ankara reagisce. Contrattacco e sì del Parlamento a possibili operazioni. Il vice di Erdogan: "Non è guerra"

La frontiera tra Turchia e Siria ad Akcakale
La frontiera tra Turchia e Siria ad Akcakale

La Turchia non si è lasciata intimidire. E ai colpi di mortai lanciati da territorio siriano verso Akçakale, villaggio turco, ha risposto immediatamente, bombardando e provocando la morte di almeno cinque persone e quindici feriti tra i soldati siriani. La controffensiva turca era diretta contro Tal Abiad, città di frontiera nei pressi della quale si trova una postazione dell'esercito di Assad.

In un video messo online da Hurriyet, quotidiano turco, le immagini del villaggio di Akçakale, poco dopo l'attacco a colpi di mortaio.

Riunione delle Nazioni Unite

Nella notte il governo turco ha chiesto una riunione straordinaria delle Nazioni Unite, per discutere il problema della crisi in atto in Siria. Dall'Alleanza è arrivata l'esortazione al governo di Assad a "rispettare pienamente l'integrità territoriale dei Paesi vicini" e "porre fine alla violenza contro la popolazione". Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione di Damasco, che allo stato attuale coinvolge anche i Paesi confinanti.

Ankara approva possibili operazioni oltre confine

Il parlamento turco riunito ha dato il via libera a una serie di operazioni militari che potrebbero essere condotte entro l'anno al di fuori del territorio nazionale.

Il ministro degli esteri italiano, Giulio Terzi, oggi a un convegno organizzato dall'Università Luiss, aveva sottolineato in mattinata come il governo fosse "perfettamente legittimato" a chiedere l'autorizzazione, dando dunque il sostegno all'iniziativa turca. Il ministro ha anche specificato che il Consiglio di questa notte ha ribadito "il principio della indivisibilità della sicurezza, al quale i membri dell'Alleanza tengono molto".

Ibrahim Kalin, consigliere del premier Erdogan, in mattina aveva tranquillizzato sulle intenzioni di Ankara, assicurando che il paese "non ha interesse in una guerra con la Siria", ma che se necessario "è capace di proteggere i suoi confini". Il vice primo ministro turco, Bulent Arinc, dopo l'approvazione della mozione presentata al parlamento da Erdogan, ha sottolineato che l'ok dell'Aula non rappresenta una dichiarazione di guerra.

Ha poi fatto sapre che la Siria si è scusata per l'incidente, che "non si ripeterà".

Commenti