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Ucraina, nessun accordo sul gas. Procedono i negoziati a Bruxelles

Kiev e Mosca cercano una soluzione su debiti e forniture. Tra questa sera e domani nuovi contatti

Particolare di un manometro nell'impianto di compressione di Uzhhorod (Ucraina)
Particolare di un manometro nell'impianto di compressione di Uzhhorod (Ucraina)

Otto ore di negoziati tra i rappresentanti di Mosca, Kiev e Bruxelles non sono stati sufficienti a trovare un accordo sul gas. La discussione tra le parti per il rimborso del debito che l'Ucraina deve ai russi e per il prezzo della fornitura andranno avanti stasera e mercoledì mattina, nel tentativo di trovare una quadra tra le soluzioni proposte.

Il commissario europeo per l'Energia, Gunther Oettinger, ha chiarito che non c'è ancora nulla di fatto e che le parti dovranno sentire i rispettivi governi per valutare come procedere, ma ha espresso anche ottimismo perché i negoziati continueranno.

La Gazprom stima in 2,2 miliardi di dollari il debito dovuto da Kiev. Ha chiesto il pagamento dei mesi di novembre e dicembre 2013, per un totale di 1,47 miliardi di dollari, ma anche di aprile e maggio 2014, per 500 milioni di dollari.

A complicare il tutto i prezzi stabiliti unilateralmente da Mosca dopo la cacciata da Kiev del presidente Yanukovich. L'Ucraina vorrebbe spuntare una fornitura per 268 dollari per mille metri cubi, una cifra molto inferiore rispetto ai 480 dollari attuali. I russi, dal canto loro, non intendono parlare di sconti prima del saldo del debito.

Un taglio delle forniture potrebbe avere conseguenze anche oltre i confini di Kiev, perché dall'Ucraina passa il gas diretto verso l'Europa.

Ma se la Gazprom aveva minacciato di chiudere i rubinetti già da oggi se non fosse stata saldata una parte del debito, fonti della società, sentite dalla Reuters, sostengono che per ora tutto proceda normalmente.

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