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Ucraina, Putin chiama Obama: "Discutiamo"

Ieri sera telefonata tra i due leader per trovare una soluzione diplomatica

Ucraina, Putin chiama Obama: "Discutiamo"

Tutta la giornata di ieri era stata all'insegna della tensione. Ma in serata è arrivata una comunicazione della Casa Bianca: Putin ha chiamato Obama per discutere la proposta Usa di risoluzione diplomatica della crisi ucraina che John Kerry aveva nuovamente presentato al ministro degli Esteri russo Lavrov in un incontro dell'Aja a inizio della settimana. Obama ha ribadito l'urgenza a Putin di evitare ulteriori provocazioni, incluso l'ammassare truppe al confine con l'Ucraina. La via diplomatica, ha detto, rimane possibile solo se la Russia ritira le truppe. Obama ha suggerito che la Russia metta per iscritto una risposta alla soluzione proposta. I due leader si sono detti d'accordo che Kerry e Lavrov s'incontrino di nuovo per discutere i prossimi passi.
E così, si è tirato un sospiro di sollievo, dopo che il Wall Street Journal aveva convalidato, sia pur dimezzando le cifre, gli allarmi ripetutamente lanciati dal governo ucraino sul rischio concreto di un'invasione russa: sarebbero 50mila i soldati di Putin pronti a varcare i confini e a concretizzare un blitz cui le deboli forze di Kiev poco potrebbero opporre. E il presidente americano Obama, a sua volta, si era rivolto al Cremlino chiedendo che queste truppe venissero subito ritirate. Mosca però aveva negato la presenza di forze armate ai confini, accusando l'Occidente di essere disinformato o in malafede, perché dalle recenti ispezioni internazionali non sono emerse irregolarità. Ispezioni condotte da Paesi certo poco indulgenti verso la Russia - Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania, Germania, Svizzera, Belgio e Francia - ma che «non hanno scoperto alcun “preparativo aggressivo” e non hanno registrato alcuna attività militare, oltre a quella dichiarata», sottolinea il portavoce russo Aleksandr Lukashevich. «A che servono queste verifiche se i loro risultati non influenzano la politica, nel caso specifico l'approccio degli Usa e dei Paesi della Nato sulla situazione ucraina?», si chiede la diplomazia russa. Il punto è che i responsabili militari occidentali non credono a Mosca, che ammette solo esercitazioni.
Sempre ieri sera Putin ha assicurato al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon di non avere «alcuna intenzione di condurre operazioni militari». Nonostante l'avvertimento del generale Philip Breedlove, capo delle forze Nato in Europa, che le forze russe alla frontiera orientale con l'Ucraina sono così «consistenti» e «pronte» da poter «andare sino alla Transnistria - regione secessionista russofona della Moldavia, ndr - se viene presa la decisione». Le forze di Mosca, insomma, sarebbero in grado di attraversare l'intero territorio ucraino da Est a Ovest. Il Wall Street Journal in proposito cita «funzionari del governo Usa informati sugli ultimi rapporti di intelligence»: i russi «stanno mimetizzando le proprie posizioni e creando linee di rifornimento utili per un dispiegamento di lungo periodo». I movimenti militari «suggeriscono che Putin stia posizionando le proprie forze nel caso decida di espandere la sua conquista della Crimea, prendendo altro territorio ucraino». «Dipende - spiega un alto funzionario Usa - da cosa deciderà di fare. Putin sta chiaramente preparandosi nel caso voglia entrare».


Poi, ieri sera, la telefonata a sorpresa di Putin a Obama per trovare una soluzione diplomatica alla crisi.

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