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Ucraina, è ancora tesa la situazione a Kiev. Biden: "Basta sangue"

Gli Stati Uniti minacciano conseguenze e chiedono lo stop agli scontri

Ucraina, è ancora tesa la situazione a Kiev. Biden: "Basta sangue"

Il popolo ucraino chiede giustizia, cambiamento, la possibilità di entrare nell'Ue: richieste che sembrano cadere nel vuoto, venendo a mancare una risposta decisiva del governo.

Questa mattina dalla Francia è partita una richiesta di convocazione dell'ambasciatore ucraino a Parigi. "Un gesto per esprimere la condanna della Francia - ha detto il ministro degli Esteri Laurent Fabius all'emittente I-Tele -. Sono stati dati ordini di sparare sulla folla, il che è evidentemente inaccettabile". Parole dure quelle del ministro, che ritiene inammissibile la recrudescenza della repressione delle proteste.

La situazione è ulteriormente peggiorata in questi giorni, con l'inasprirsi delle violenze: alcuni reporter affermano che la polizia ucraina, dopo aver tentato di arginare le rivolte cercando di non usare la violenza, è passata ad un'azione offensiva nei confronti dei rivoltosi, eccedendo però nella brutalità.

Oltre alla convocazione dell'ambasciatore, alla sede di Yanukovych è arrivata un altra chiamata da parte del vice presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha chiesto un immediato stop alle violenze, sostendendo che qualora la richiesta non venisse ascoltata, oltre ad alcune sanzioni che gli States potrebbero far gravare sullo stato, le relazioni internazionali con la nazione di Obama potrebbero subire un drastico cambiamento. "La violenza da ognuna delle due parti", ha aggiunto Biden, "è inaccettabile ma solo il governo di Kiev può porre veramente fine alla crisi".

Al momento la situazione è di vera e propria guerra civile: anche i repoter che documentano la situazione vengono presi di mira, e secondo un'ultima stima sarebbero almeno 42 quelli feriti, mentre 35 sono i giornalisti ricoverati. Difficile descrivere un quadro realistico di ciò che sta accadendo. 105 gli arresti avvenuti fra ieri e oggi tra i rivoltosi più violenti. Previsto per il 28 gennaio il summit Ue-Russia. Il capo della delegazione Ue in Russia Vygaudas Usackas ha spiegato oggi, in un comunicato, che proprio le vicende sanguinose che si stanno svolgendo a Kiev saranno al centro dell'agenda di colloqui.

"La situazione in Ucraina sarà discussa nel summit Ue-Russia, perché ci sono chiare differenze nei nostri approcci verso il paese e la sua libertà di scegliere liberamente il proprio percorso di sviluppo", ha spiegato Usackas nel comunicato.

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