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"La Urru non è libera"

Il gendarme mauritano che sabato i media locali sostenevano esser stato liberato insieme alla cooperante italiana, ha telefonato a casa dicendo di essere ancora in mano ai sequestratori

"La Urru non è libera"

Gelo su Rossella Urru. Secondo quanto scrive la stampa della Mauritania la cooperante italiana non sarebbe stata liberata. Lo scrivono Sahara Media e Ani, le due testate che sabato scorso avevano annunciato la liberazione della giovane. Ieri, riferiscono le stesse fonti, la madre del gendarme Ely Ould Moctar avrebbe ricevuto una telefonata dal figlio nella quale si confermava che l’agente si trova ancora nelle mani dei sequestratori. E con lui la Urru. Si troverebbero in un’area imprecisata del Maghreb.

Due diverse versioni

Il "Movimento Unicità e Jihad nell’Africa dell’Ovest", una costola di al Qaida per il Maghreb islamico, in un comunicato si sarebbe rammaricato per la diffusione della notizia della liberazione, e inviterebbe i mauritani a fare pressioni "sul regime del presidente Aziz" per salvare la vita del gendarme "prima che sia troppo tardi".

Il sito dell’Ani, invece, citando una fonte anonima nel nord del Mali, smentisce la liberazione del gendarme: "è falsa", aggiungendo poi che i "negoziati per la liberazione di Moctar, Rossella Urru e dei due cooperanti spagnoli sono ancora in corso", e che vi partecipano "elementi collegati all’Aqmi e al Movimento Jihad".

 

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