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"Vogliamo l'autonomia come da voi la Lega"

Incontro col leader nazionalista russo Zhirinovsky

"Vogliamo l'autonomia come da voi la Lega"

Il seguente articolo è multimediale: le parti in blu fanno riferimento a video e foto esclusivi

Simferopoli (Crimea) - Al posto di blocco della milizia filo russa sulla strada principale per Sebastopoli la colonna di auto sfreccia a tutta velocità, ma subito dopo si ferma. Da una vettura, attorniato da nerborute guardie del corpo con giubbotti antiproiettile, scende come un consumato attore Vladimir Zhirinovsky. (guarda il video) Il leader populista e ultranazionalista è vicepresidente del parlamento russo. Assieme ad altri deputati di Mosca arriva «in Crimea, sempre stata russa, per ricordare alla sua popolazione che non l'abbandoneremo».


Invecchiato, ma sempre pronto alle battute a effetto ci ricorda che pure in Italia «la Lega nord vuole vivere separatamente da Roma e preferisce Milano come capitale». Poi aggiunge: «Gli abitanti della Crimea possono chiedere maggiore autonomia. Ci potrebbe essere una confederazione in Ucraina. Se le loro richieste non verranno rispettate allora avranno il diritto all'indipendenza».
Secondo il leader del Partito liberal democratico russo la «Crimea non è mai stata dell'Ucraina. L'abbiamo ottenuta (Mosca, ndr) dopo la lunga guerra contro i turchi». Il capo popolo è un po' invecchiato, ma nell'improvvisato show mediatico davanti a tre giornalisti, un russo, un inglese e un italiano, dà tutto se stesso.


Per Zhirinovsky, che ha appena incontrato il nuovo governo locale, «esiste un solo presidente legittimo: Viktor Yanukovich (deposto dalla rivoluzione di Maidan nda). Gli altri sono usurpatori». Il navigato politico populista assicura cha pure le regioni dell'Est dell'Ucraina, filo russe, saranno aiutate economicamente.
Alcuni miliziani della difesa civile, che sembrano centauri con i giubbotti borchiati, si fanno fotografare accanto a Zhirinovsky. Altri chiedono un autografo e tutti sembrano venerarlo come l'apparizione di un santo della madre Russia.

L'ultima battuta ad arte è per il Giornale: «L'Italia non dovrebbe riconoscere nessun nuovo presidente a parte Yanukovich, che è in carica».

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