Cronaca locale

Estorsioni e furti: fermati due bulli

Per due studenti di una scuola media di Cinisello Balsamo, l'anno scolastico non era iniziato nel migliore dei modi. Minacciati, costretti a rubare o a consegnare pochi euro per non essere picchiati da alcuni coetanei che frequentano un istituto a qualche centinaia di metri di distanza. Le vittime dei due tredicenni di Cinisello, protagonisti di questi atti di violenza, sono due ragazzi con alle spalle famiglie problematiche: un italiano e un nordafricano.
Venerdì pomeriggio, durante il doposcuola, la volante del commissariato di via Cilea era intervenuta su segnalazione di una bidella che aveva sorpreso i tredicenni mentre cercavano di avvicinare le loro vittime. Poco dopo le 17, i ragazzini, che avevano scavalcato la recinzione dell'istituto scolastico che si trova nel centro del comune a nord di Milano, hanno inveito contro la donna che non ha permesso loro di entrare nelle aule, avendole chiesto in modo maleducato se «faceva uscire in cortile» un altro alunno.
Gli uomini guidati dal vicequestore Stefano Silvestris, intervenuti sul posto, hanno prima fermato i due ragazzini, poi hanno parlato con lo studente che i due bulli avevano cercato. Davanti alle domande delle forze dell'ordine, alla preoccupazione dei genitori giunti in commissariato, l'alunno ha raccontato delle minacce, degli schiaffi, dei ricatti che subiva da quei coetanei che avevano incontrato nella stessa compagnia che frequentava sotto casa. A volte, i due lo raggiungevano alla fermata del pullman e gli frugavano nelle tasche per sottrargli piccole somme di denaro. Durante le indagini, che hanno visto anche l'intervento dei servizi sociali, la polizia ha scoperto un'altra giovane vittima dei bulli, un nordafricano che non potendo pagare quelle cifre, era stato costretto a rubare, dietro l'indicazione dei due tredicenni, tre bici. Dopo essere stato minacciato di essere «riempito di botte da amici più grandi» l'adolescente aveva anche dovuto sottrarre dalla vetrina di un centro commerciale un telefono cellulare.

La vicenda è stata segnalata al tribunale dei minorenni.

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