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Eternit, rinviati a giudizio i vertici

Saranno processati a dicembre Schmidheiny e De Cartier De Marchienne, responsabili della Eternit Italia, a cui sono ricollegabili 3mila malati e morti d'amianto. Le accuse disastro colposo e rimozione volontaria della cautele. Guariniello: "Successo dell'accusa"

Eternit, rinviati a giudizio i vertici

Torino - Alla sbarra. Saranno processati i due imputati dell’inchiesta sui malati e morti d’amianto (quasi 3mila casi) alla Eternit Italia. A dicembre saranno processati a Torino, per disastro doloso e rimozione volontaria di cautele, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Louis De Cartier De Marchienne. L’udienza preliminare, nata da un’inchiesta della procura di Torino, riguarda i casi di esposizione all’amianto lavorato in quattro stabilimenti italiani dell’Eternit (Casale Monferrato, Cavagnolo nel Torinese, Ruviera in Emilia e Bagnoli in Campania).

Applausi in aula Alla lettura dell’ordinanza hanno assistito 140 cittadini di Casale Monferrato, che sono solo alcune delle persone costituite parte civile: la decisione del gup Cristina Palmesino è stata accolta da loro con un applauso. Il processo si aprirà il 10 dicembre e sarà il più grande, per numero di casi trattati e per il ruolo dei dirigenti coinvolti, mai celebrato per questioni legate all’amianto.

Guariniello esulta "È stata scritta una pagina importante della tormentata storia dell’amianto in Italia e nel mondo": così il procuratore vicario Raffaele Guariniello ha commentato i due rinvii a giudizio disposti oggi nell’inchiesta Eternit.

"Il giudice - ha aggiunto - ha ritenuto fondata l’impostazione del nostro lavoro, tanto che ha respinto tutte le questioni sollevate dalle difese".

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