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Evasi milioni di euro, sei denunce
False fatturazioni scoperte dalla Finanza
False fatturazioni scoperte dalla Finanza
Società e ditte che commerciavano in auto dimportazione, installazione e manutenzione di impianti elettrici, idraulici e di condizionamento, del tutto o in parte sconosciute al Fisco. È quanto scoperto dai militari della Guardia di Finanza di Cisterna di Latina. Le fiamme gialle hanno accertato un giro di false fatturazioni e di altro materiale contabile emesso da società «cartiere», praticamente inesistenti. Sono state evase imposte dirette su sei milioni di euro e di Iva per oltre un milione.
Sono state denunciate sei persone, in concorso tra loro, per i reati di associazione per delinquere e truffa ai danni dello Stato. La mente dellorganizzazione è un noto personaggio della zona, tecnico nel settore dellinstallazione degli impianti elettrici e di condizionamento. Secondo i finanzieri alcuni imprenditori di Cisterna operavano in nome e per conto di ditte che facevano capo a prestanome, alcuni dei quali irreperibili da tempo. La frode si configurava nellevasione dellIva e delle imposte sui redditi simulando costi fittizi e utilizzando fatture emesse a fronte di operazioni inesistenti. Tra le società destinatarie delle false fatturazioni figurava una grossa azienda dei Castelli che opera anche per conto di Telecom. Lindagine, che si è svolta anche con perquisizioni in abitazioni private e sequestro di materiale informatico e documentazione contabile, ha coinvolto una decina di imprese artigiane esistenti solo sulla carta, prive di uffici, strutture, dipendenti. Queste fatturavano consistenti prestazioni e lavori edili a favore di altre società.
Sono state denunciate sei persone, in concorso tra loro, per i reati di associazione per delinquere e truffa ai danni dello Stato. La mente dellorganizzazione è un noto personaggio della zona, tecnico nel settore dellinstallazione degli impianti elettrici e di condizionamento. Secondo i finanzieri alcuni imprenditori di Cisterna operavano in nome e per conto di ditte che facevano capo a prestanome, alcuni dei quali irreperibili da tempo. La frode si configurava nellevasione dellIva e delle imposte sui redditi simulando costi fittizi e utilizzando fatture emesse a fronte di operazioni inesistenti. Tra le società destinatarie delle false fatturazioni figurava una grossa azienda dei Castelli che opera anche per conto di Telecom. Lindagine, che si è svolta anche con perquisizioni in abitazioni private e sequestro di materiale informatico e documentazione contabile, ha coinvolto una decina di imprese artigiane esistenti solo sulla carta, prive di uffici, strutture, dipendenti. Queste fatturavano consistenti prestazioni e lavori edili a favore di altre società.
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