Cronaca locale

Export e politiche industriali Assocalzaturifici a confronto con gli europarlamentari

Incontro a Milano fra la neo presidente dell'associazione Annarita Pilotti e rappresentanti delle commissioni Inta e Itre sull'accesso ai mercati internazionali e il sostegno alle Pmi manifatturiere

Export e politiche industriali Assocalzaturifici a confronto con gli europarlamentari

Le politiche commerciali della Ue per garantire alle Pmi l’accesso ai mercati internazionali e la centralità della manifattura per la politica industriale in Europa sono stati i temi al centro dell'incontro che si è tenuto a Milano fra la neo presidente di Assocalzaturifici Annarita Pilotti e alcuni parlamentari europei rappresentanti delle Commissioni Inta (Commissione per il Commercio Internazionale) e Itre (Commissione Industria, Ricerca ed Energia): Bernd Lange, presidente della Commissione Inta, Alessia Mosca, Nicola Danti, Werner Langen, Maria Spyraki e Simona Bonafé.

"Il calzaturiero italiano conta circa 6.000 imprese che danno lavoro a 80.000 persone. Si tratta di una realtà importante che ha bisogno di politiche europee in grado di garantire alle imprese l’accesso ai mercati attraverso azioni propulsive più forti nel corso di negoziati bilaterali - spiega Annarita Pilotti - con le più importanti aree strategiche come il Mercosur, area sostanzialmente chiusa in ragione di forti barriere tariffarie e non tariffarie, o gli Stati Uniti, nostro terzo mercato di riferimento, dove è necessario raggiungere un allineamento degli standard normativi e in materia di certificazioni e un abbattimento dei dazi doganali, i quali fanno del comparto calzaturiero il più penalizzato tra i settori del made in Italy. In questo senso la nostra Associazione auspica la chiusura in tempi brevi dell’accordo tra USA e Unione Europea Ttip - Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti. Anche il Giappone presenta una situazione di squilibrio negli scambi di difficile comprensione: un sistema di quote, controllato dalla distribuzione locale, prevede dazi proibitivi oltre la soglia determinata dal governo annualmente".

Questioni fondamentali se si considera che l'80% delle scarpe prodotte in Italia sono vendute all'estero consentendo a molte aziende di resistere alla crisi attraverso strategie di riposizionamento e riorganizzazione nonostante il perdurare di fattori critici, come ad esempio la situazione degli stati della Csi, Russia in testa, che pesano fortemente su molte imprese. Per questo Assocalzaturifici intende lavorare insieme con le istituzioni europee per un contesto di regole chiare che favoriscano la manifattura. Un’attenzione particolare viene riservata al reshoring, un fenomeno che da qualche tempo sta lanciando segnali interessanti per un ritorno della produzione in Europa, e a formule innovative di accesso al credito per le Pmi che possano favorirne il radicamento in Italia.

Tra le misure in questa direzione Assocalzaturifici auspica un incremento degli investimenti sui progetti per la formazione professionale che valorizzino le eccellenze già presenti nei distretti calzaturieri italiani.

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