Roma

«Facebook? A noi fa ridere»

Non poteva mancare una serata dedicata alla memoria dell’attore che ha fatto la storia della compagnia nel nuovo cartellone del Bagaglino, da domani al Teatro Salone Margherita. L’omaggio a Oreste Lionello, scomparso a febbraio, sarà in particolare il 9 dicembre. «Siamo alla quarantacinquesima stagione - sottolinea il regista e autore Pier Francesco Pingitore, demiurgo del Bagaglino - e per la prima volta manca Lionello, per il teatro una colonna, anzi direi un’architrave. Il suo spirito libero continua ad aleggiare tra noi e ci dà forza». Il primo attore di Polvere di stalle - così si intitola lo spettacolo in scena fino al 14 febbraio 2010 - è Pippo Franco, punto fermo delle programmazioni televisive della compagnia e ora al suo atteso ritorno sulla scena teatrale. Al suo fianco un’altra conferma: Martufello, da sei lustri con il Bagaglino. Il testimone del ruolo di prima donna, passato da Valeria Marini a Pamela Prati e altre artiste, arriva a Monica Riva, la «rossa» uscita dalla passata edizione del Grande Fratello. Emozionata per l'insperato passaggio, dalla Casa del reality alla sala liberty di via Due Macelli con «la» compagnia di cabaret per eccellenza, la giovane è stata notata dallo stesso Pingitore. «Per fortuna l’hanno cacciata dal Gf - scherza il regista - così abbiamo potuto scoprirne noi le qualità artistiche e umane». «Il provino - racconta Riva - per me ha significato il coronamento di un sogno che coltivo fin da bambina». In scena anche Salvatore Marino, cresciuto alla scuola di Renzo Arbore, Francesco Arienzo, new entry dalla forte vis comica, e poi Jean Michel Danquin, Manuela Zero, Felice Lungo, Manuela Guastalli, Chiara Barbagallo, Luciana Fuzetti, Marita Langella e Alessandra Micciché. Novità di Polvere di stalle, l’assenza di imitatori e sosia. «La mia sensazione - spiega il regista - è che il genere delle imitazioni si sia esaurito, perciò ho preferito rivalutare i moduli del cabaret che si faceva nella cantina di vicolo della Campanella, dove abbiamo cominciato». Largo dunque a sketch, canzoni e barzellette che non risparmiano nessuna delle manie dei nostri giorni, specialmente nel primo tempo, rivolto all’attualità e a temi quali l’inquinamento, la società virtuale, smarrita tra internet e Facebook, la perdita di valori. Il secondo tempo, invece, è monografico e si intitola «Il Silvio sparito»: trasporta il pubblico nella fantapolitica, in un giorno in cui si immagina che il presidente del Consiglio, misteriosamente, non si trovi più. «Si ride tanto - assicura Franco, con la compagnia dalla fine degli anni Sessanta, epoca in cui bisognava consegnare i copioni alla Questura -. È un percorso nel quale l’uomo si guarda dentro e l’oggi è paragonato a un mondo in cui non si immaginavano neppure la telematica, certi modi di trasmettere le informazioni, la svalutazione della persona, vittima del sistema e considerata spesso una pedina». Musiche di Piero e Francesco Pintucci, coreografie di Evelyn Hanack, scene e costumi di Maurizio Tognalini.
Salone Margherita, via Due Macelli 75, ore 21. Biglietti da 24 a 35 euro.

Informazioni: 066791439.

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