Fai Service, da mezzo secolo protagonista e partner strategico

Cinquant'anni fa, nel 1963, nasceva la Fai (Federazione autostrasportatori italiani) - Conftrasporto. L'obiettivo era di unire le forze di autisti e titolari di aziende di trasporto e logistica per riuscire a risolvere i problemi della categoria in prima persona, senza delegarli a estranei che li avrebbero importati a loro uso e consumo. In coincidenza con questo importante cinquantenario, si tiene l'edizione 2013 di Transpotec Logitec, in cui Fai Service non è un semplice espositore, ma un partner strategico. «Fiera Milano, che organizza l'evento veronese - sottolinea Primo Santini, amministratore delegato di Fai Service, braccio operativo dell'associazione imprenditoriale - ha deciso di scommettere su di noi, e così abbiamo risposto coinvolgendo i nostri associati e le organizzazioni territoriali».
Fai Service è presente alla manifestazione con una «fiera nella fiera», ribattezzata Tracky Village, che copre un'area di oltre 3.000 metri quadrati. Che cosa è previsto all'interno di questo «evento nell'evento» dedicato a tutta la filiera dell'autotrasporto e della logistica? Una serie di dibattiti e convegni sono dedicati ai temi centrali nella vita dell'autotrasportatore, come responsabilità condivisa, professionalità garantita, salute, trasporto intermodale, Telepass europeo, nuovi veicoli Euro 6. In vetrina ci sono anche i molti servizi offerti da Fai Service, come quelli dedicati alle imprese, finanziari e assicurativi, assistenza fiscale e così via. Una novità è quindi costituita da uno spazio circolare dedicato al business matching. Si tratta una formula innovativa che facilita la programmazione di incontri mirati tra fornitori e aziende della filiera del settore (industria, artigianato e commercio).
«Il core business di Fai Service - sottolinea Santini - è fornire servizi a circa 7mila aziende che gestiscono un totale di circa 80mila veicoli. In occasione di Transpotec Logitec lanciamo una certificazione di “professionalità garantita”, che prevede il possesso da parte di chi la richiede di una serie di requisiti molto stringenti, come il rispetto di norme di sicurezza europee, essere in regola con il versamento dei contributi ai dipendenti e altri. Ottenerla, significa fare parte di un'elite di autotrasportatori che offre elevate garanzie di qualità alla committenza. Purtroppo ci sono in giro troppi operatori non professionali che rovinano il mercato».
«Per capire quanto l'autotrasporto incida sulla nostra economia - ricorda Paolo Uggé, presidente di Fai-Conftrasporto - basti pensare che l'80 per cento delle merci viaggia su strada». Uggé paragona il settore trasporti e logistica a una casa. «Prima di costruire una casa servono un progetto e delle fondamenta. Purtroppo in Italia non è diventato operativo un Piano nazionale della logistica e dei trasporti in grado di costituire le fondamenta del sistema. Nel 2006 un piano era stato approvato, ma poi è stato abbandonato. Gli interventi infrastrutturali compiuti o in corso in questi anni non sono il frutto di una politica dei trasporti, ma sono slegati e finiscono per non avere un impatto significativo sull'economia. Un Piano nazionale dei trasporti e della logistica non prevede solo la costruzione di qualche ponte o pezzo di tangenziale ma, per esempio, l'individuazione di porti di accoglienza e punti di interscambio. La prima questione che porrei al nuovo governo è ripartire con un Piano nazionale della logistica e dei trasporti, iniziando magari ad aggiornare quanto era già stato fatto».
Ma che cosa occorre ancora per un rilancio del settore italiano dei trasporti? «La definizione dei costi minimi della sicurezza - risponde sempre il presidente di Fai-Conftrasporto -. Confindustria e le aziende di intermediazione sono contrarie alla fissazione di costi incomprimibili, che permetterebbero alle imprese di trasporto di garantire più elevati standard di sicurezza e quindi ridurre l'incidentalità, perché considerano questo provvedimento come dirigistico e contrario alle logiche del mercato. Io però ricordo che l'articolo 41 della nostra Costituzione parla sì di libertà di impresa, ma anche di sicurezza collettiva che non può essere messa a repentaglio».

Anche di questo tema, che si ricollega a quello della «professionalità garantita», si sentirà parlare spesso a Transportec Logitec.

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