Roma

Falsi, sequestrata merce per 20 milioni

Era disposto a tutto e aveva persino tentato di corrompere i finanzieri, offrendo loro una ingente somma di denaro pur di non lasciarsi sequestrare quel grosso e appetitoso carico - migliaia di giacconi spediti dalla Cina - che riproducevano alla perfezione gli originali «griffati» e più costosi Moncler, Blauer, Woolrich e Peuterey, venduti nei negozi di moda. È stato grazie all’arresto di questo spregiudicato imprenditore cinese, proprietario di un grande magazzino nella capitale, se la Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma dopo una serie di indagini meticolose è riuscita a mettere le mani su ben tre milioni di oggetti contraffatti tra giocattoli pericolosi, articoli d’abbigliamento e altri prodotti elettronici con marchi di fabbrica contraffatti o il falso marchio «Ce».
Tutta merce che, proprio in concomitanza con l’avvio dei saldi di oggi, si apprestava a inondare non solo le bancarelle della capitale, ma anche le vetrine di negozi gestiti da commercianti compiacenti della capitale. La merce, che secondo i militari avrebbe prodotto un volume d’affari pari a oltre 20 milioni di euro, era tenuta ben nascosta, mescolata tra migliaia di altri cartoni contenenti anche prodotti regolari, all’interno di diciassette depositi di stoccaggio situati alla periferia Est della capitale e a Guidonia Montecelio.
Le indagini, svolte dai finanzieri del gruppo di 'Fiumicino Aeroporto, coordinati dal colonnello Pino Colone, hanno preso l’avvio subito dopo il sequestro del primo magazzino. La gang di cinesi, infatti, per introdurre in Italia la merce agiva con lo stesso modus operandi escogitato dal primo imprenditore cinese arrestato dai militari per corruzione.
Il blitz è scattato nelle prime ore del mattino, con perquisizioni a tappeto nei magazzini interessati all’interno dei quali sono stati rinvenuti i colli con la merce sequestrata. Tra gli oggetti sono saltati fuori anche 150mila giocattoli ritenuti pericolosi, essendo privi della necessaria certificazione europea di sicurezza. Del tutto singolari le modalità che spesso venivano utilizzate nel tentativo di aggirare i severi controlli doganali e illustrata dalle Fiamme gialle. Tra queste spicca il caso delle scarpe per bambini di note marche (Winx, Gormiti, Disney), sulle quali il marchio falsificato era stato preventivamente coperto da un lembo di tessuto facilmente asportabile con l’utilizzo di un taglierino, ma molto difficile da individuare in caso di un eventuale ispezione.

Metodi sofisticati che però non sono serviti a evitare il maxisequestro.

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