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Farage vola verso il primo seggio a Westminster

L'Ukip alla conquista del Parlamento. Con il candidato che ha disertato i Tory

Farage vola verso il primo seggio a Westminster

Ci ha pensato Banksy, il re della street art, a condensare su un muro i temi della campagna elettorale che da Clacton, sud-est dell'Inghilterra, con molta probabilità porteranno oggi - prima volta nella storia - un candidato dell'Ukip a vincere l'elezione per un seggio a Westminster e a mandare di traverso il 58esimo compleanno del primo ministro David Cameron. Cinque piccioni esibiscono tre cartelli destinati a una rondine poco più in là: «Torna in Africa», «migranti non benvenuti» e «via dai nostri vermi». Il murales è ovviamente una provocazione anti-razzista ma non è stato capito ed è stato rimosso dopo le proteste dei cittadini. Proprio da qui, da Clacton, nell'Essex cuore dell'Inghilterra conservatrice e roccaforte dei Tory, il partito di Nigel Farage vuole strappare il secondo grande successo, dopo il trionfo alle europee, e inaugurare la sua battaglia all'interno del Parlamento britannico. Finora non c'era mai riuscito, salvo il cambio di casacca nel 2008 di un deputato nato Conservatore e poi passato all'Ukip. Quel copione adesso si è ripetuto ma l'addio ai Tory per passare nelle fila degli euroscettici di Farage rischia di non essere più un episodio isolato: Douglas Carswell ha lasciato a fine agosto il partito di governo e sembra volare verso la vittoria con la maglia dell'Ukip. Un sondaggio condotto da Lord Ashcroft, ex vicepresidente e grande finanziatore dei Tory, ha rilevato che il vantaggio di Carswell (56%) sul rivale conservatore, l'ex attore di sitcom Giles Watling (24%), scelto di corsa durante delle primarie improvvisate, è di almeno 32 punti percentuali (il Labour è al 16%, i Libdem al 2%). Salvo sorprese, la partita sembra già chiusa.

Non a caso, mentre si trova in campagna elettorale a Heywood, nord dell'Inghilterra, dove oggi si vota per un'altra suppletiva in cui i laburisti dovrebbero avere la meglio, Nigel Farage si fa fotografare su un carro armato addobbato con i manifesti viola del partito, quasi a prefigurare il trionfo che lo aspetta.

«Molti pensionati, molti elettori senza laurea, molti elettori senza un titolo di studio e disoccupazione e disagio economico sopra la media»: così Matthew Goodwin, docente di Politica all'Università di Manchester, spiega perché a Clacton ci sono le condizioni perché l'Ukip ce la faccia. Il resto viene da sé: euroscetticismo e immigrazione, che sono poi le ragioni per cui Carswell, gelando i vertici Tory, ha lasciato il partito di governo e altri deputati potrebbero farlo presto. È uno schiaffo a Cameron, certo, la prova - come dice il leader del Labour Ed Miliband - che l'Ukip è «più conservatore dei conservatori» e «più a destra della destra». Eppure il partito sta erodendo voti anche ai laburisti, come hanno dimostrato le europee e proprio Miliband è accusato di aver toppato completamente la strategia elettorale lasciando che il vantaggio nei sondaggi si trasformasse nei giorni scorsi addirittura in un secondo posto. Fra i due poli, il terzo gode. L'Ukip potrebbe diventare decisivo per la formazione del prossimo governo. Perciò Farage annuncia che guiderà il partito per altri quattro anni. Il mandato scadrebbe il 5 novembre ma solo ora il leader euroscettico riferisce di una consultazione interna a fine settembre, in cui lui non ha avuto «alcuna opposizione». Metodi grossolani.

Intanto Westminster e Downing Street tremano.

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