Viaggi

Il fascino delle città coloniali lungo la Caretera Central

Le atmosfere della capitale e di Cienfuegos, Trinidad, Sancti Spiritus e Camagüey, fondate da Velasquéz

Elena Pizzetti

Coco-taxi gialli tondi come gusci, risciò, auto d'epoca: per muoversi all'Avana c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ma quando si cammina attenzione a dove si mettono i piedi. Sono ancora molte le facciate che lasciano solo intuire i fasti dell'architettura coloniale o dell'ecclettismo cubano di primo Novecento. I turisti sono sempre più numerosi e in città si avverte la carica di aspettativa di un popolo che per il 75% è nato durante l'embargo, vivendo in una costante situazione di crisi tra mercati semivuoti e la desolazione della «botega», dove il cibo razionato si ritira con la tessera. Eppure i cubani sorridono alla vita, alla cultura, alla danza, all'arte, ai sogni. Sono abilissimi meccanici e le cadillac decapottabili anni '50 sfrecciano fiammanti lungo gli 8 km del Malecón, il lungomare dell'Avana, che la sera si affolla, perché «sedersi sul muretto non costa nulla» come dicono qui. Si può alloggiare in hotel mitici come all'Ambos Mundos, scelto da Hemingway prima di acquistare la finca «La Vigia» (dove tutto, macchina da scrivere compresa, è rimasto immutato) e al Nacional nel Vedado, preferito da Churchill e Sinatra, ma sono sempre più apprezzate le Case particular. Così, se sono d'obbligo La Bodeguita del Medio per il mojito e la Floridita per il daiquiri (come consigliava Hemingway ritratto in loco da una statua di Josè Villa Soberon), ci sono anche paladares (ristoranti privati) imperdibili come Dona Eutimia a due passi dalla Cattedrale e La Guarida, set del film Fragola e cioccolato. Si fa scorta di Sigari e rhum (da provare il Santiago e il Legendario) alla Tienda di Romeo Y Julietta e poi via lungo la Carretera Central, diretti a est, tra pedoni che vendono ortaggi o chiedono un passaggio, perché qui tutti sanno quando partono ma non quando arrivano. Ha un tocco di eleganza francese Cienfuegos ,la Perla del Sur, con il suo teatro, la passeggiata di 13 km del Paseo del Prado, i portici color pastello, il raffinato Hotel la Unión in stile coloniale e la star cittadina, il cantate Benny Morè, immortalato nel bronzo di Josè Villa Soberon. E' autentica atmosfera coloniale invece a Trinidad: facciate color pastello, strade acciottolate, musica ovunque. La sera, sulla Scalinata si balla salsa dopo aver provato la canchanchara, il drink locale a base di miele, limone, acqua, ghiacchio e brandy. Imperdibile una cena al paradar Museo vicino a Plaza Mayor, dove si mangia in porcellana di Limonge bordata di oro zecchino, si beve in cristalli ottocenteschi in una profusione di servizi d'epoca. «Li ha ereditati mia moglie» spiega il proprietario «appartenevano alla famiglia dei conti Becquer». Interessante una visita a Israel Bravo, santero che racconta la sua esperienza in calle Real del Jigüe, luogo della Santeria, sincretismo tra religione cristiana e credi africani, molto diffusa e rispettata. Per una tappa al mare, puntando a nord si arriva a Cayo Coco, atollo corallino, collegato alla terraferma da un terrapieno lungo 27 km, che come Cayo Guillermo e Cayo Santa Maria, emerge da acque limpide e azzurre. Ma il richiamo coloniale è forte: Sancti Spiritus è eleganza misurata e azul havana, l'azzurro che abbellisce la Iglesia Parroquial Mayor del Espiritu Santo, si dice la più antica di Cuba. Ultima tappa a Camagüey, dove il centro coloniale è un susseguirsi di atelier di artisti, alcuni famosi come Joel Jover e sua moglie Ileana Sánchez. Si dorme in boutique hotel coloniali come il Camino del Hierro o nell'elegante El Marqués, e quando si deve ripartire si vorrebbe già tornare.

Farlo è facile grazie ad Air Europa che da pochi mesi collega tutti i giorni l'aeroporto di Madrid-Barajas all'Avana. Si decolla alle 15.35 in coincidenza con voli da Milano Malpensa e Roma Fiumicino a bordo del nuovo Boeing 787 Dreamliner, un aeromobile che ha interessanti performance ambientali (consuma il 20% in meno di carburante) e dispone di un avanzato sistema di filtraggio che garantisce aria più pulita e meno secca. Con grande confort: in business le poltrone sono completamente reclinabili; i menù firmati dallo chef Antonio Fernández hanno una filosofia salutare e per gli stacanovisti non manca il wi-fi. Da 817 euro a/r. Informazioni: www.aireruropa.

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