Stile

La favola di Gin Mare che ha chiuso l'estate dentro una bottiglia

Dove nasce il gin più mediterraneo e più venduto d'Europa Adorato dai barman perché inconfondibile come la Nutella

Marco Zucchetti

da Vilanova I la Geltrù (Spagna)

Se ai pescatori di Vilanova avessero raccontato che la loro chiesetta un giorno sarebbe stata spostata in collina e sarebbe diventata una distilleria di gin, difficilmente ci avrebbero creduto, ma di sicuro non si sarebbero opposti.

Impossibile non pensarci quando si entra nella piccola cappella che spunta tra i cipressi nel cortile della distilleria Gin Mare, a 50 km da Barcellona. Fuori, la Costa Dorada - che da Sitges scivola fino a Tarragona e alla foce dell'Ebro - scintilla di caldo e colori come i meriggi di Montale, cicale comprese. Dentro, con in mano un gin tonic grondante che riesce a non sembrare blasfemo solo perché al posto dell'altare fa bella mostra di sé un magnifico alambicco fiorentino di rame ancora in uso, si ascolta la parabola della famiglia Girò. E di come fu che in soli dieci anni riuscì nel miracolo di infilare il Mediterraneo in una bottiglia. Anzi, ormai in 600mila bottiglie l'anno.

I numeri non si amalgamano coi profumi: parlare di volumi di mercato mentre l'aria si impregna di olive Arbequina, basilico italiano, timo turco, rosmarino greco, cardamomo marocchino, coriandolo, arance di Valencia e Siviglia e limoni di Lleira sembra quasi fuori luogo. Però la differenza tra una bella idea e un'idea di successo sta qui, nei numeri che non hanno sapore ma sostanza. Gin più venduto in Europa, terzo al mondo nella categoria premium, nel 2016 ha raddoppiato le vendite (in Italia addirittura +160%) e nel 2017 crescerà di nuovo. Banalmente, a 10 minuti dalla playa de Ribes Roges si produce il gin del momento, quello che nella sua bottiglia azzurra e triangolare spicca nelle bottigliere di 62 Paesi: un gin che sa di estate.

Perché quando i Girò - distillatori da 4 generazioni proprio dove i monaci producevano cordiali e digestivi - sono approdati all'idea di creare un gin espressione della loro terra, devono aver pensato proprio a un pomeriggio di luglio o agosto. Cos'è il Mediterraneo? È caldo, cultura, lentezza, cibo, carattere, relax. Marc e Manuel hanno setacciato l'antico Mare Nostrum dal Libano al Bosforo fino a Gibilterra, raccogliendo 56 ingredienti (7 varietà di basilico, per dire); poi hanno cominciato a distillarli singolarmente, ad assemblare a freddo, a scremare. Ne sono rimasti 9, ognuno coi suoi tempi di macerazione e distillazione: le olive spaccate e ancora col nocciolo e due tonnellate di agrumi sbucciati a mano. Il risultato è un gin tra i più riconoscibili in circolazione, inconfondibile come la Nutella o il Campari. Un gin che invade, sgomita, si esibisce da solista nei cocktail; che magari col suo carisma erbaceo può non piacere, ma che non passa mai inosservato e ti si conficca in quel cantuccio della memoria sensoriale tra i ricordi di profumi e sapori.

«Gin Mare è di tutti», dicono qui, all'ombra degli ulivi, mentre il barman inventa. Il segreto è rompere il ghiaccio, non solo dietro il bancone, ma anche nella comunicazione. Difficile emergere nella vastissima confraternita di gran moda del gin tonic. In Spagna la leggenda dice che l'onda è partita dagli chef dei Paesi baschi, che a fine cena se ne facevano uno in grandi balloon da vino, chiacchierando coi clienti. Ne è nato uno tsunami. Il gin è diventato di moda, la qualità una stella polare e Gin Mare la segue, con un occhio agli abbinamenti gastronomici. Berlo coi fideuà ai frutti di mare o annegarci le ostriche, ad esempio, è un'epifania. Usarlo per piccoli drink in barattolo da servire con le tapas, invece, è l'ultima tendenza.

Barcellona è vicina e i suoi mille bar di «cocteleria creativa» sono il palcoscenico ideale per Gin Mare: dall'Old Fashioned al Dr. Stravinsky, passando per il Collage, ogni drink esalta un profumo. E anche se c'è chi esagera nelle guarnizioni e nelle elucubrazioni alchemiche da bancone, questo è un distillato che resta slow. Perché nei giardini di Vilanova come nel Barri Gòtic, sia che lo si odi sia che lo si ami, il gin che sa di estate è facile da capire e ricordare.

Proprio come il mare.

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