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Feltri risponde a Fini: "Infame è quello che dice lui"

Tirato in ballo da Gianfranco Fini il direttore Vittorio Feltri risponde in diretta, ospite del telegiornale di Mentana: "È infame quello che dice Fini, che reclama il dissenso ma poi ci critica e non risponde alle contestazioni documentate che gli abbiamo mosso. Il dissenso va elaborato nel partito, non nelle piazze"

Feltri risponde a Fini: "Infame è quello che dice lui"

Milano - Tirato in ballo da Gianfranco Fini nel discorso di Mirabello, il direttore Vittorio Feltri commenta in diretta al tg della 7: "È infame quello che dice Fini, che reclama il dissenso ma poi ci critica e non risponde alle contestazioni documentate che gli abbiamo mosso. Il dissenso va elaborato nel partito, non nelle piazze". "Comunque - ha proseguito Feltri - ha ragione Fini, il Pdl non esiste più. Infatti Fini non ha mai consentito che An e Forza Italia riuscissero ad amalgamarsi e integrarsi. Le comiche finali si sono celebrate oggi".

"Nel discorso molti vuoti di memoria" Il direttore ha commentato il discorso di Fini definendolo "appassionato, ha detto alcune cose vere. Ma è un discorso pieno di vuoti di memoria. Non ha ricordato infatti alcune fasi, dice che è stato buttato fuori dal Pdl in due ore mentre in realtà il dissenso è durato due anni in cui ha cavalcato l’antiberlusconismo raccogliendo il consenso del centrosinistra". "Dimentica tante cose - ha concluso Feltri - come un fuorionda in cui, parlando con un magistrato, vagheggiava di un’intervento della magistratura per far fuori Berlusconi". Sull’episodio dei tortellini destinati a Belpietro nel pomeriggio in cambio delle firme raccolte da Libero, Feltri ha scherzato: "Beato lui, a me non li manda di sicuro!".

L'attacco di Fini al Giornale "C'è stato un atteggiamento che reputo infame perché diretto nei confronti della mia famiglia", ha detto Gianfranco Fini dal palco della Festa tricolore di Mirabello.  "Ora si va avanti senza farci intimidire da quello che è stato il metodo Boffo", da quella che Fini non esita a definire "una lapidazione di tipo islamico contro la mia famiglia".

È il passaggio che Gianfranco Fini dedica, nel suo intervento alla festa di Mirabello, alla campagna di stampa contro la famiglia della sua compagna Elisabetta Tulliani, campagna "paranoica e patetica".

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