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La Ferrari fa festa anche a piccoli passi

Molte le novità introdotte sulle "rosse" che sono ancora lontane dalle prime, ma c'è ottimismo. Kimi Raikkonen: "Abbiamo ridotto il divario"

La Ferrari fa festa 
anche a piccoli passi

nostro inviato a Montmelò

Delle due l’una: o la Ferrari stava talmente male, ma talmente male, che i tempi di ieri rappresentano comunque una boccata d’ossigeno, oppure i ragazzi della Rossa, in pista come ai box, hanno lavorato solo ed esclusivamente pensando alla gara. Perché appena concluse le libere, le due F60 versione B, quelle rifatte e munite di diffusore furbetto, pance con scarichi più bassi, sospensione posteriore ripensata e sistemi idraulico ed elettrico rivisti non è che se la passassero benissimo, almeno a giudicare dai tempi. Quella di Raikkonen (per di più smagrita di tre chili) era solo decima, quella di Massa quindicesima, rispettivamente a un secondo e un secondo e tre da Rosberg.
È però bastato osservare le espressioni dei due piloti per vedere il mistero Ferrari sciogliersi al sole del loro ottimismo. Perché c’è soddisfazione nella truppa maranelliana, perché l’intera giornata è stata utilizzata per fare quelle prove che il nuovo regolamento impedisce tra Gp e Gp, perché ci sono le due Toyota di Glock e Trulli a chiudere lo schieramento per cui vuol dire che anche altre squadre hanno pensato solo a macinar chilometri. Tanto più che l’uomo più veloce del giorno è Nico Rosberg, metà arrabbiato per l’ormai trita questione dei piloti dimagriti per far alloggiare il pesante kers a bordo (-6 chili per lui, «bisogna smetterla, sta diventando pericoloso» ha detto) e metà nero per essere rimasto senza benzina tanto era leggero durante la sessione.
Bisogna invece scorrere la lista dei tempi giro per giro per accorgersi che oltre alle due BrawnGp (4° Barrichello, 6° Button) e alle Red Bull di Webber e Vettel (5° e 7°), l’unica altra monoposto a inanellare una lunga sequenza sull’1.22 alto è stata quella dell’algido finnico in groppa al Cavallino. Un segnale più che rincuorante in vista della corsa e in vista del superamento del fatidico Q2 in qualifica. Tanto è vero che gli uomini di rosso vestiti sono concordi nel dire che «il passo in avanti c’è, che non siamo ancora da pole, ma il distacco dai big è stato ridotto da oltre un secondo a - presumono - 6 decimi...» Quindi speranzosi: «E adesso possiamo sperare di portare con più tranquillità due auto a giocarsi gli ultimi dieci posti nel Q3». E i piloti confermano, dice Raikkonen: «Il passo avanti nelle prestazioni c’è, mentre guido avverto più carico aerodinamico e quindi più aderenza, ho la sensazione che il distacco dalle vetture di vertice sia stato ridotto... Sono piuttosto soddisfatto». Dice Massa: «La classifica delle libere non rispecchia i reali valori... in pista c’erano auto con più benzina, in qualifica capiremo meglio...». E poi: «Abbiamo pensato solo alla gara, sento che il lavoro fatto nelle scorse settimane ha dato i suoi frutti, l’auto è migliore. La posizione delle libere? In Bahrein eravamo molto indietro eppure siamo entrati in Q3 per la qualifica, per cui ora sono ottimista. Darò il massimo per entrare in Q3 e lottare per il vertice».
Parole grosse, parole a cui attaccarsi disperatamente in attesa di un sussulto. Come quello arrivato riguardo alla guerra sul tetto al budget 2010 tra Mosley e le squadre capitanate da Montezemolo.

Sembra infatti che la Fia abbia fatto sapere alla Fota (l’associazione dei team) di essere disponibile in settimana all’incontro urgente chiesto l’altro giorno. Saranno altre scintille o finalmente la smetteranno di litigare?

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