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Festival in California C’è il Tibet in tabellone, Pechino ritira due film

Dopo il farfugliare alimentato dallo champagne di Mariah Carey, che impazza sul web da martedì scorso, il festival del film di Palm Springs torna agli onori dell’attualità extracinematografica. E stavolta non si tratta di gossip sulle star di Hollywood ma di uno scontro cultural-diplomatico. La rassegna che si svolge in questi giorni nel deserto della California aveva infatti messo in cartellone il documentario tibetano The Sun Behind the Clouds: Tibet's Struggle for Freedom, dedicato al Dalai Lama e alla lotta per i diritti umani in Tibet. E il governo di Pechino, come sempre fa in casi del genere, ha chiesto papale papale che la proiezione dell’opera venisse cancellata. Il direttore artistico Darryl MacDonald non ha ceduto alle pressioni: il documentario (che racconta quasi giorno per giorno il 2008 del Dalai Lama, con la protesta del Tibet, la lunga marcia in India, le Olimpiadi di Pechino e l’interruzione del dialogo con la Cina) non si tocca. E la Cina in segno di protesta ha ritirato dalla rassegna i film City of Life and Death e Quick, Quick, Slow.
Al festival di Palm Springs, dunque, non si è ripetuto quanto era invece accaduto nel luglio scorso al festival di Melbourne, che doveva ospitare un documentario dedicato agli abusi della burocrazia cinese e poi ha pensato bene, dopo l’intervento del governo di Pechino, di farne a meno.
La rassegna californiana, intanto, prosegue. Alla serata di gala, durante la quale la Carey (premiata per la sua interpretazione in Precious di Lee Daniels) era più brilla che brillante, erano presenti star del calibro di Helen Mirren, Jeff Bridges, Morgan Freeman, Jeremy Renner, Anna Kendrick e i registi Jason Reitman e Quentin Tarantino. E per consegnare i premi si sono scomodati Morgan Freeman, Michelle Pfeiffer, in una rara uscita pubblica Clint Eastwood, Rob Marshall, Ivan Reitman, Norman Jewison, Diablo Cody e Sean Penn.


Una parata di stelle che si spiega col fatto che il festival, fondato ventuno anni fa dall’allora sindaco di Palm Springs Sonny Bono rappresenta ormai la tradizionale apertura della «stagione dei premi», che entra nel vivo il 17 gennaio coi Golden Globes per concludersi il 7 marzo con gli Oscar.

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