Economia

Fiat, Federmeccanica: "Disdettato il contratto"

Federmeccanica recede dal contratto 2008: "Decisione presa a fronte delle minacciate azioni giudiziarie della Fiom". Sarà garantita una migliore tutela delle aziende. Fiom: "La decisione è grave"

Fiat, Federmeccanica: "Disdettato il contratto"

Milano - Il direttivo di Federmeccanica ha dato mandato al presidente Pierluigi Ceccardi di comunicare fin d’ora il recesso dal contratto nazionale siglato il 20 gennaio 2008. La disdetta dell’accordo come ha spiegato lo stesso presidente Pierluigi Ceccardi, è avvenuta "a fronte delle minacciate azioni giudiziarie della Fiom relative all’applicazione di tale accordo" ed è comunicata "in via meramente tecnica e cautelativa allo scopo di garantire la migliore tutela delle aziende". La disdetta avviene a far data dal primo gennaio 2012.

Un tavolo sulle nuove norme Il direttivo di Federmeccanica ha dato incarico a una apposita commissione di individuare "un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali al fine di definire norme specifiche per il comparto dell’auto in armonia con quanto previsto in calce al vigente campo di applicazione del contratto" firmato il 15 ottobre 2009. Il prossimo 15 settembre, ha spiegato Ceccardi, si terrà a Roma una riunione "ricognitiva e progettuale, solo con chi ha firmato l’accordo interconfederale del 15 aprile 2009 (non con la Fiom, ndr) per iniziare una trattativa, che è un film tutto da scrivere, vedremo poi cammin facendo". Quanto alla Fiom, secondo il numero uno di Federmeccanica, "non riconoscendo il rinnovo del contratto sottoscritto lo scorso 15 ottobre, non può partecipare al tavolo, ma il nostro auspicio è che si ravveda, riconosca quel contratto, che possa partecipare anche lei".

Le regole sulla rappresentanza Il consiglio ritiene, poi, "urgente una regolamentazione condivisa del sistema di rappresentanza, sulla cui necessità esiste generale consenso e disponibilità dichiarata dalle parti". Ceccardi spiega che "tale regolamentazione è prevista dall’accordo interconfederale del 15 aprile 2009, non sottoscritto dalla Cgil" Alla domanda se l’auspicio è che anche l’organizzazione guidata da Guglielmo Epifani possa sedersi al tavolo, Ceccardi ha replicato: "Assolutamente sì, l’auspicio è che le confederazioni attivino al più presto un tavolo per regolamentare la materia per via pattizia". Secondo il presidente di Federmeccanica bisogna "cambiare le relazioni sindacali, le aziende non sono più governabili se cinque persone che scioperano fanno chiudere uno stabilimento di 500, questa non è democrazia, è prevaricazione".

Fiom: "Scontro sociale" "La decisione di Federmeccanica è una decisione politica grave, irresponsabile e illegittima", replica il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. "Il contratto del 2008 - spiega Landini - è in vigore fino alla fine del 2011 e ha una sua ultarattività qualora venga presentata una piattaforma per il suo rinnovo". Si tratta secondo il leader della Fiom di "uno strappo alle regole democratiche grave perchè si impedisce ai lavoratori di decidere sul loro contratto e si sceglie di trattare con i sindacati che non hanno alcun mandato in questa direzione e in ogni caso rappresentano la minoranza dei dipendenti metalmeccanici". Domani al comitato centrale della Fiom "decideremo tutte le iniziative necessarie. E più importante ancora è la manifestazione del 16 ottobre per la difesa dei diritti del contratto e della democrazia del nostro Paese".

Bonanni (Cisl): "Bene la disdetta" "Non poteva che essere così per allineare il contratto di lavoro, quello siglato pochi mesi fa, con l’accordo fatto per Pomigliano", Così Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, commenta con Radiocor la decisione di federmeccanica. In questo modo, prosegue il sindacalista, si evitano "intralci, soprattutto in questa sorta di boicottaggio da parte della fiom che ormai non guarda più al lavoro, ma guarda solamente a uno scenario politico e sta scatenando un’altra bolla mediatica falsa e ipocrita". La Fiom, sottolinea Bonanni, "ostacola appunto un processo che noi abbiamo messo in piedi per salvare Pomigliano, per garantire il lavoro e ottenere più salari". Alla domanda se, dopo il recesso annunciato oggi, si acuisca la rottura con la Fiom, Bonanni risponde: "Si acuisce in ogni caso con la Fiom perché alla Fiom non va bene nulla, loro sono interessati solo a una grande confusione e soprattutto a innalzare delle barricate mediatiche.

Comunque l’accordo nuovo che abbiamo siglato mesi addietro porterà più salario e i diritti saranno esattamente gli stessi".  

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