Economia

Fiat alla prova dello scorporo Gli analisti puntano sull’Auto

Fiat Spa «contro» Fiat Industrial. Gli investitori si interrogano su quale dei due titoli puntare il prossimo anno. Da domani, infatti, il Lingotto si dividerà in due. Da un lato nascerà Fiat Spa con raggruppate le attività legate al settore automobilistico, dall’altro resteranno i veicoli industriali di Iveco, insieme alle macchine da lavoro e ai mezzi agricoli di Cnh. Lunedì prossimo, primo giorno di Borsa del nuovo anno, ogni azionista Fiat si troverà in portafoglio un titolo Fiat Spa e un’azione Fiat Industrial. Ad assistere al debutto, dal parterre della Borsa milanese, è atteso l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, che rivestirà la carica di presidente e ad di Fiat Spa e quella di presidente di Fiat Industrial. Al battesimo ci saranno anche i vertici di Iveco (Alfredo Altavilla) e Cnh (Harold Boyanovsky). Non è assicurata la presenza del presidente di Fiat Spa, John Elkann.
Per la prima volta, gli investitori, potranno scegliere, se scommettere sull’Auto o sul settore industriale. Ma finora la Borsa non ha mai attribuito un prezzo ai due comparti separatamente. «Si prospetta un giorno di scambi ad alta volatilità», ha dichiarato, Alessandro Capuano, capo del desk italiano di Ig Markets. Tra gli analisti si raccolgono già le scommesse su quali saranno i prezzi dei due titoli. Secondo un sondaggio condotto da Bloomberg tra gli esperti del settore, la nuova Fiat Spa potrebbe quotare 6,65 euro, mentre Fiat Industrial si assesterebbe sui 9,40 euro ad azione.
Dalla seconda metà dello scorso aprile, quando il progetto dello spin-off è diventato ufficiale, il Lingotto ha guadagnato circa il 53%, meglio di quanto fatto dal resto del settore in Europa. Dopo questo rally, la visione degli analisti è molto contrastata e alcuni si aspettano una pausa per entrambi titoli, mentre altri mettono in evidenza i rischi dell’Auto. Per Morgan Stanley e Banca Akros l’indicazione è netta: l’Auto si comporterà meglio dell’Industrial e il motivo è semplice. I primi giorni di gennaio, i titoli dell’Auto scivoleranno in Borsa fino a quotare a forte sconto perché le incertezze sul comparto sono elevate; al contrario, il settore Industrial promette meno rischi. Morgan Stanley preferisce Fiat Spa perché, dopo un calo iniziale in Borsa, il titolo ha maggiori spazi di crescita. Per cui a gennaio il broker si attende un’elevata volatilità su Fiat che potrebbe iniziare a trattare tra 5 e 7 euro, lontano dal target di 10,5 euro. Al contrario Fiat Industrial potrebbe iniziare a negoziare tra i 7 e i 9 euro, già vicina al prezzo obiettivo di 9 euro.
«Anche valutando zero Alfa Romeo e attribuendo un valore negativo pari a -1 miliardo alle attività in Europa, sui fondamentali Fiat Spa vale 10,5 euro», si legge in un report pubblicato dal broker Usa. Questa stima non incorpora altre opzioni di crescita per l’Auto che potrebbero arrivare dal collocamento di Ferrari e dall’incremento graduale della quota in Chrysler.
Per Fiat Industrial, Morgan Stanley ricorda che il settore non offre una particolare ripresa. «L’unico motivo che porterebbe a una decisa crescita del titolo sarebbero le speculazioni su fusioni o acquisizioni con altri gruppi», si legge nel report.
Altro nodo irrisolto rimane il debito. Non è ancora chiaro quanta parte di 4 miliardi di debiti netti attesi per fine anno dal gruppo Fiat andranno a capo dell’Auto e quanti alle attività industriali. A settembre il Lingotto aveva indicato in circa il 40% il debito destinato all’auto. Ma nell’ultima presentazione agli analisti di fine ottobre, si auspicava una divisione paritaria.

Moody’s ha dichiarato di non escludere «un taglio del giudizio di Fiat Spa post scorporo dall’attuale Ba1».

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