Fiera Milano riposiziona le rassegne e accelera sull’internazionalizzazione

Se il buon giorno si vede dal mattino, allora si può essere un po’ sollevati. Il 2010 è infatti iniziato per Fiera Milano con un Macef molto vivace, che ha visto crescere significativamente i visitatori (che sono operatori, trattandosi di una mostra professionale) e partecipare più di 2mila top buyer esteri, per richiamare i quali Fiera ha dispiegato un grande sforzo organizzativo e finanziario.
Dopo un 2009 difficile, anche se l’impatto della crisi per le fiere è arrivato solo nella seconda metà dell’anno limitando i danni, il fatto che il Salone della casa, prima mostra di punta in programma, sia andato bene è sicuramente di buon auspicio. Ma l’amministratore delegato Enrico Pazzali resta prudente. «Credo - dice - che dobbiamo lasciar passare il primo trimestre, particolarmente ricco di importanti mostre, e magari anche il Salone del mobile di aprile: solo allora, sulla base degli elementi conoscitivi che avremo acquisito, potremo formulare una ragionevole previsione per il 2010».
Nel frattempo Fiera Milano sta riorientando la sua azione dagli interventi di emergenza per tamponare la crisi (come i finanziamenti agevolati ai clienti per la partecipazione a fiere e congressi, attivati grazie a un accordo con Intesa Sanpaolo) alle politiche di rilancio sul medio-lungo termine. In quest’ottica le priorità sono: riposizionamento delle principali mostre; potenziamento dei servizi e della struttura commerciale; accelerazione dell’internazionalizzazione; riorganizzazione del gruppo. Il tutto ruota intorno al cliente e alla capacità di conquistarlo e fidelizzarlo, in un’ottica nettamente commerciale, considerata la condizione per vincere una concorrenza sempre più agguerrita.
Il riposizionamento è iniziato con Macef, per il quale è stato presentato la scorsa settimana un nuovo format, ampliato a nuovi settori merceologici (gardening, animali da compagnia e outdoor) e ispirato alla massima valorizzazione dell’italian style. Al tempo stesso accelera il passo l’internazionalizzazione: dopo aver creato con la Fiera di Hannover società fieristiche in Cina e in India, Fiera Milano guarda ora a Russia, Brasile, Turchia («abbiamo dossier aperti - ammette Pazzali - e penso che chiuderemo qualcosa nel 2010. Ma non abbiamo fretta perché l’importante non è fare, ma concludere operazioni convenienti»).
Terza azione, la riorganizzazione del gruppo. L’attività «core» di organizzazione mostre, prima distribuita su tre società (Fiera Milano International, Fiera Milano ExpoCts e Fiera Milano Tech) è stata accentrata in Fiera Milano Rassegne e in dicembre, in tempi record considerata la complessità dell’operazione, è stato siglato con le rappresentanze dei lavoratori un accordo che individua diverse possibilità di gestione degli esuberi conseguenti all’accorpamento. Nella prima parte del 2010 questo piano entrerà nella fase applicativa.
Intanto, l’anno è iniziato. E presenta un calendario di manifestazioni «b2b» significativo, in cui accanto agli abituali must della filiera moda, del sistema casa, del turismo e dell’arte della bici e dell’Ict (solo per citarne alcuni) brillano importanti mostre tecnologiche: a febbraio Made Expo (architettura ed edilizia); a marzo Mostra convegno Expocomfort, evento di punta nello scenario mondiale dell’impiantistica, climatizzazione e tecnica sanitaria. Seguirà a maggio Bias, con Fluidtrans Compomac (componentistica elettronica, potenza fluida e sistemi di controllo del movimento) e sempre a maggio Xylexpo, biennale mondiale delle tecnologie del legno. A ottobre macchine utensili, robot e automazione, con Bi-Mu, contemporanea a Sfortec (subfornitura tecnica).

Infine a novembre tornerà, dopo il debutto nel 2009, Hi Tech Expo, insieme a Greenergy, Enersolar e Sicurezza.

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