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Fini: "Discorso deludente". Poi arriva la smentita Bossi: non ha coraggio di rompere, teme il voto

In attesa della riunione dei dirigenti del Fli il presidente della Camera boccia il discorso del premier. Ma il suo portavoce Alfano smentisce: "Parlerà a Perugia". Bocchino: "Ha dovuto prendere atto della realtà che esiste dal 29 luglio". Viespoli: "I segnali di Berlusconi vanno approfonditi"

Fini: "Discorso deludente". Poi arriva la smentita 
Bossi: non ha coraggio di rompere, teme il voto

Roma - Il presidente della Camera Gianfranco Fini conversando con i suoi uomini avrebbe definito quello di Berlusconi un intervento "deludente, tardivo e senza prospettiva". Passa qualche minuto e arriva la smentita del portavoce di Fini, Fabrizio Alfano: "Ogni ricostruzione attribuita a Fini è priva di qualunque fondamento. Il presidente esprimerà il suo pensiero in modo inequivocabile domenica mattina a Perugia".

Bossi: non hanno il coraggio di rompere A stretto giro di posta arriva il commento del leader del Carroccio, Umberto Bossi: "I finiani non possono fare altro che parlare, ma non hanno il coraggio di rompere. Dopo che rompono si deve andare al voto ma loro hanno paura del voto. Non solo loro, ma anche la sinistra".

Bocchino: parole prive di novità Quello di Berlusconi alla direzione del Pdl "è un discorso debole, figlio della sua debolezza, privo di qualsiasi novità". Bocciatura senza appello da Italo Bocchino al discorso del premier. Il capogruppo di Fli nega qualsiasi parvenza di apertura nelle parole del premier. "Ha riconosciuto l’esistenza della terza gamba nel Pdl? A Napoli si direbbe... e ci voleva la zingara?. Berlusconi - scandisce Bocchino - ha dovuto prendere atto della realtà, di una realtà che esiste dal 29 luglio e che è certificata dai numeri". Su un ricorso anticipato alle urne: "Berlusconi dimentica che questa non è una repubblica presidenziale. Il ricorso alla urne è una prerogativa del capo dello stato". 

"Di sicuro le cose cambieranno" L’appoggio esterno resta un’ipotesi in campo? "È prematuro dire cosa accadrà domenica - dice Bocchino - di certo si può dire che cambierà il corso delle cose, dovrà esserci un elemento di novità rispetto al rapporto con Berlusconi e con la coalizione". Il patto di legislatura è "una risposta tardiva a quanto proposto da Fini a Mirabello", ma quello che è certo è che Fli "non può restare inerme di fronte allo stallo della maggioranza e al refrain dei cinque punti.

Bondi: Bocchino non ha ascoltato il premier  "Dire che quello di Berlusconi è stato un discorso deludente significa non averlo ascoltato". Risponde a tono il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. "Forse Bocchino ha bisogno di un po' di tempo per capire meglio l’importanza dei contenuti di quel discorso".

La Russa: Fini risponda senza ambiguità "Adesso tocca a Fini - dice il ministro La Russa - indipendentemente dalle voci contrastanti che ancora una volta arrivano da Fli, rispondere con una chiara e non ambigua assunzione di responsabilità. Io confido che questo avvenga in un clima diverso da quello che ha contrassegnato gli ultimi mesi".

Granata: "Fuori tempo massimo" "Quello del premier - dichiara Fabio Granata - è un discorso deludente, scontato e fuori tempo massimo: noi stiamo già costruendo l’alternativa per l’Italia. Da Perugia partirà una pagina nuova della politica italiana". 

Urso: "Discorso difensivo" Il discorso di Berluscoi "è una reazione chiaramente difensiva, non completamente consapevole dei problemi e delle aspettative degli italiani. In questo senso la giudichiamo deludente". Il coordinatore del comitato promotore di Fli, Adolfo Urso, non mostra eccessivo entusiasmo: "Giudicheremo sulla base delle azioni del governo".

Raisi: no ad appoggi esterni "Berlusconi conferma l’accettazione della terza gambà all’interno della maggioranza e questo è un fatto positivo", è la reazione di Enzo Raisi: "Noi abbiamo detto che saremo fedeli a questa maggioranza, convinti che arriveremo a fine legislatura - aggiunge Raisi - e va fatto un patto di legislatura sulle cose concrete, perché gli italiani si aspettano questo".

Viespoli: approfondire segnali premier "L’intervento di Berlusconi più che deludente credo che si possa definire auto-consolatorio rispetto al governo e al Pdl - dichiara il presidente dei senatori del Fli, Pasquale Viespoli -. Berlusconi ha sorvolato più che attraversato la società italiana e la complessità dei problemi. È altrettanto vero però che nel suo discorso vi sono alcuni segnali che non possono essere trascurati: dal patto di legislatura al rinnovato sistema di alleanze nel centrodestra. Sono segnali che meritano di essere approfonditi".

Menia: sarà Fini a valutare "Non mi interessa né mi appassiona la gara all’esegesi personale più arguta del discorso di Berlusconi alla direzione del Pdl - argomenta Roberto Menia -.

Noto come politicamente oggi sia una giornata positiva per il nostro progetto che vede  Fini notevolmente rafforzato e credo che l’unico ad esprimere, a nome di tutti gli aderenti a Futuro e libertà, l’interpretazione autentica della valutazione di quanto oggi illustrato dal presidente del Consiglio sarà solo e soltanto lui a Perugia".

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