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Firenze conta i danni: s'indaga per crollo colposo

Inchiesta dei pm contro ignoti. Intervento tardivo del sindaco Nardella: "Nessun rincaro in bolletta". Opposizioni all'attacco

Firenze conta i danni: s'indaga per crollo colposo

Firenze - Dopo la paura, a Firenze è il momento della rabbia. Tamponata la prima emergenza, con la rimozione delle vetture rimaste sepolte a tre metri e mezzo di profondità sotto uno strato di terra e acqua, finito l'asciugamento dell'area, adesso la città resta col fiato sospeso per la «spalletta» sull'argine dell'Arno. Dopo essersi spostato di oltre un metro al momento del crollo, il grosso muro che costeggia il fiume a pochi passi dagli Uffizi ha continuato a muoversi per diverso tempo al ritmo di 7 millimetri l'ora. Adesso sembra essersi fermato, ma viene monitorato costantemente con un radar di ultima generazione. Un video girato col telefonino da un passante mostra l'apertura delle crepe, lo stupore di chi assiste al lento ma inesorabile inghiottimento delle vetture.

E mentre nelle stanze della politica infuria la battaglia, col rimpallo di responsabilità tra Comune e Publiacqua la società che gestisce il servizio idrico, e che ha aperto un'indagine interna la procura fiorentina ha aperto un fascicolo per crollo colposo: l'inchiesta è coordinata dal pm Gianni Tei, e al momento non risultano indagati. Il sindaco Dario Nardella ha assicurato che i cinque milioni di danni non verranno ricaricati sugli utenti e ha abbattuto per un anno le tasse locali ai residenti e agli esercizi commerciali presenti sul lungarno. . Allo stesso tempo, il Comune ha creato un gruppo di lavoro tecnico: l'obiettivo è finire gli interventi di ripristino entro il 4 novembre, data che per i fiorentini ha un sapore particolare, tanto più che quest'anno segnerà il 50° anniversario dell'alluvione.

Intanto, continua la conta dei danni: il fiume d'acqua ha causato problemi ingenti a case e negozi. La cantina di un'enoteca e scuola di vino è stata completamente allagata: «Perse bottiglie che valevano fino a 15mila euro l'una», raccontano i gestori. Per gli automobilisti coinvolti nello smottamento, intanto, un car-sharing ha offerto l'uso gratuito dei propri mezzi finché l'emergenza non sarà finita.

E mentre l'occhio di tutto il mondo è puntato sul centro storico di Firenze e sulla sua «ferita» lunga duecento metri, sul versante politico non sono pochi coloro che indicano nella vicenda fiorentina un segnale di inadeguatezza da parte dell'amministrazione firmata Pd. «Ricordate il Pd durante il governo Berlusconi?» si chiede il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta: «A Pompei crollava un muretto e i compagni si scagliavano senza ritegno contro l'allora ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, chiedendone le dimissioni. Se noi oggi fossimo come quelli del Pd dovremmo chiedere le dimissioni del sindaco Nardella e magari del suo predecessore, Matteo Renzi». «È evidente ha aggiunto l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino che non è stata fatta la manutenzione e in situazioni di questo genere la responsabilità è del sindaco Nardella o del suo predecessore». «Renzi e Nardella dimostrano tutta la loro incapacità», rincara il leader del M5s Beppe Grillo. Dal canto suo, il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti ha dato la disponibilità del dicastero: «Sono in contatto anche la protezione civile».

Il viceministro delle infrastrutture, il fiorentino Riccardo Nencini, segue da vicino la situazione con Palazzo Chigi.

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