Evi Crotti

LA FIRMA Giovanni Paolo II

La personalità di Papa Wojtyla emerge da una scrittura con spazi ben equilibrati, con armonia e ritmo grafico che danno l'idea di una personalità piena di vitalità e ricca sia a livello intellettivo che umano

LA FIRMA Giovanni Paolo II

La personalità di Papa Wojtyla emerge da una scrittura con spazi ben equilibrati, con armonia e ritmo grafico che danno l'idea di una personalità piena di vitalità e ricca sia a livello intellettivo che umano.

Il senso estetico e la cura della propria immagine mettono in evidenza come anche i papi non siano esenti da un po' di vanità intellettiva e, perché no, anche fisica. Il pontefice di Cracovia ha utilizzato queste caratteristiche a servizio dell'apostolato. Egli, proprio per sua stessa natura, rifugge dalla sciatteria, dal pressappochismo e dal masochismo. E' cosciente di avere un fascino carismatico particolare ed è pure conscio della pesante eredità di chi l'ha preceduto: papa Giovanni XXIII e Paolo VI. Così ha saputo rispondere alle aspettative, accontentando non solo il popolo, ma anche chi conta in Vaticano.

L'energia che sprigiona dal tratto grafico e dal suo stesso spessore mette in evidenza una forte vitalità non solo fisica, ma anche morale e direttiva (vedi foto). Ciò che in questo pontefice stupisce più di ogni altra cosa è il fatto che, pur essendo legato ai valori tradizionali delle sue radici, e quindi fondamentalmente conservatore, egli non dimostri nulla di ciò nella sua scrittura. E' come se egli, fin da giovane, avesse rinunciato ad essere uomo polacco per diventare uomo del mondo.

Papa Wojtyla possiede una mentalità innovatrice, un pensiero fervido, plastico e creativo, disciplinato certo, ma non rigido. La sua scrittura scorre spontaneamente sul foglio dalla sinistra alla destra ed i legamenti tra le lettere (vedi foto) vengono vergati con gesto originale ed anti modello. Anche nella scrittura di Puccini (spartito della Butterfly) si rilevano gli stessi legamenti originali che ritroviamo anche in papa Giovanni Paolo II, indice del talento artistico che anch'egli possiede.

Arguto nella discussione ed attento osservatore non solo dell'animo ma anche dei bisogni dei popoli, egli sa con abilità non comune aggirare gli ostacoli, ponderare, riflettere e quindi prendere tempo prima di agire diventando così un punto di riferimento sia per i semplici che per i potenti. La presenza di alcune spigolosità negli occhielli, unitamente ad un gesto armonico, fa emergere la capacità che egli ha di smussare gli spigoli, di pacificare i diverbi per ottenere benefici non solo spirituali, ma anche temporali, sapendo bene che l'uomo vive anche di pane. Attento osservatore degli sviluppi sociali, egli sa conservare valori tradizionali con fermezza e amabilità. Arguto ed abile conoscitore degli uomini, egli sa adattare il suo modo di porsi e di esporre a seconda dell'interlocutore.

C'è in lui un grande senso di appartenenza alla fede, un'osservanza tassativa ai suoi principi ai quali non ammette sconti, un senso della polis come interesse per risolvere situazioni sociali; e lui sa bene che lo Spirito non può essere scisso dal corpo. L'uomo ha bisogno di nutrimento spirituale e di valori veri, ma anche di sicurezze tangibili (vedi allunghi inferiori ben marcati). Egli è pertanto a tutti gli effetti un uomo chiamato da Dio per vivere con gli uomini e in mezzo agli uomini.

Evoluzione del grafismo dal 1962 ad oggi

All'inizio, nel 1962, quando ancora non era papa bensì vicario di Cracovia, egli presentava una scrittura sicuramente forte e marcata espressione di vitalità, forza d'urto, generosità, duttilità e plasticità mentali, irrorate però da una squisita sensibilità, da ordine mentale e da senso estetico. Ottime appaiono le doti intellettive che lo rendono ponderato, riflessivo ed elaborativo (vedi foto).

Negli anni settanta e ottanta la scrittura si assottiglia assumendo le caratteristiche del tratto filiforme, espressione di un'aumentata finezza di spirito. Si rileva anche una migliore scioltezza nel procedere verso destra indice di amabilità, cordialità ed investimenti affettivi più gratificanti. Finalmente egli era in grado d'investire quella capacità di amare che lo caratterizzava e che gli ha permesso di diventare il papa cosmopolita.

Anche la paternità trovava modo di essere realizzata attraverso questa sua missione nel mondo. Sono sempre presenti tuttavia il forte senso estetico, una mentalità plastica ed una fermezza che non ha nulla di rigido, per cui difficilmente egli diventa imperativo e dominante. Semmai utilizza il ragionamento ed il suo carisma per ottenere consensi e adesioni al suo pensiero (vedi foto). La sua scrittura dimostra armonia interiore che gli permette di porsi verso gli altri con sicurezza, con determinazione, con quell'influenzamento così necessario per chi deve essere guida del mondo.

Oggi la scrittura di Giovanni Paolo II si è fatta più piccola, a segnalare l'andamento della sua nota malattia. Ma i tratti, i gesti, i legamenti e l'ordine grafico mettono in evidenza la sua lucidità mentale e la sua capacità di affrontare la sofferenza con inspiegabile serenità. Ora egli è sicuramente più affaticato e stanco e la leggerezza del tratto sta a denunciare la perdita di quella forza vitale che lo ha sempre contraddistinto (vedi foto).

Papa Wojtyla continuerà a sbalordire non solo per la sua resistenza fisica, ma soprattutto per quella voglia dettata da chi, ricco interiormente, vuole servire Dio e l'uomo nella stessa misura.

La malattia pertanto insieme a tutte le vicissitudini subite, non gli ha impedito di essere all'altezza della sua funzione.

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