Economia

Fisco, guerra all'evasione: in 10 mesi cresce del 16% Recuperati oltre 7 miliardi

La lotta all’evasione fiscale ha portato nei primi dieci mesi del 2010 nelle casse dell’erario 7,3 miliardi di euro. I risultati di quattro anni di attività hanno consentito all’erario di incassare circa 30 miliardi di euro

Fisco, guerra all'evasione: 
in 10 mesi cresce del 16% 
Recuperati oltre 7 miliardi

Roma - La lotta all’evasione fiscale ha portato nei primi dieci mesi del 2010 nelle casse dell’erario 7,3 miliardi di euro, il 16,5 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Equitalia sottolinea che "i risultati di quattro anni di attività hanno consentito all’erario di incassare circa 30 miliardi di euro, di cui ben oltre il 20 per cento da contribuenti con debiti superiori a 500 mila euro".

La lotta all'evasione fiscale La riforma del 2005 che ha ricondotto in mano pubblica l’attività di riscossione sta dando risultati prima inimmaginabili sul fronte del recupero dell’evasione, del risparmio dei costi a carico della collettività e del miglioramento del rapporto con i contribuenti. La nascita del gruppo Equitalia ha portato, innanzitutto, alla riduzione delle società operative da 38 alle attuali 17 che, entro il prossimo anno, diventeranno tre. La razionalizzazione delle risorse ha riguardato anche il personale ridotto di circa 4 mila unità, grazie al Fondo esuberi delle ex concessionarie private e quindi senza oneri a carico dello Stato. Attualmente il Gruppo può contare su circa 8mila dipendenti, indispensabili per contribuire al recupero di un’evasione fiscale stimata in 100 miliardi di euro. I risultati di quattro anni di attività hanno consentito all’erario di incassare circa 30 miliardi di euro, di cui ben oltre il 20% da contribuenti con debiti superiori a 500 mila euro (nei primi dieci mesi del 2010 sono stati riscossi 7,3 miliardi, +16,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

Nuovi strumenti a disposizione del cittadino A queste cifre si affiancano nuovi strumenti e servizi messi a disposizione dei cittadini per andare incontro alle loro difficoltà. A oggi, per esempio, un milione di contribuenti ha potuto rateizzare il proprio debito, con rate a partire da 100 euro mensili e fino a sei anni senza obbligo di garanzie e fiedeiussioni. La possibilità di dilazionare i pagamenti si traduce in un aiuto concreto a cittadini e imprese in difficoltà e, allo stesso tempo, consente di ridurre il ricorso a procedure cautelari ed esecutive, in calo rispetto al passato (per esempio, nel primo semestre di quest’anno, le iscrizioni ipotecarie sono passate da 91mila a 80mila). Nella strategia del Gruppo la vendita all’asta di immobili rappresenta l’extrema ratio e il più delle volte avviene quando in gioco ci sono molti altri creditori, come ad esempio le banche, e per importi significativi. La maggior parte dei limitati errori contestati sulle cartelle di pagamento dipendono, quasi esclusivamente, dagli enti impositori. Proprio per questo, Equitalia da maggio del 2010 consente ai contribuenti di bloccare ogni procedura con una semplice autodichiarazione.

Il lavoro di Equitalia Questi sono i dati e questa è la reale situazione del Gruppo Equitalia, un’istituzione pubblica che quotidianamente è impegnata nel difficile compito di contribuire a diffondere la legalità e l’equità fiscale nel nostro Paese, attraverso un’attività regolata esclusivamente da norme stabilite dal Legislatore per tutelare non solo chi paga regolarmente tasse e contributi, ma l’intera collettività.

Alla luce di tutto ciò, Equitalia ha dato mandato al proprio legale per valutare le azioni da intraprendere nei confronti del settimanale L’Espresso in relazione all’inchiesta di copertina pubblicata oggi in cui è stata riportata una versione dei fatti e delle circostanze distorta e altamente lesiva dell’immagine del Gruppo.

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