Roma

«UN FISCO PIÙ GIUSTO»

«UN FISCO PIÙ GIUSTO»

Era stato detto fin dall’inizio che le politiche della famiglia sarebbero state tra le priorità del Popolo della Libertà. Un impegno ribadito a voce alta ieri da tutto il Pdl, in occasione del «fisco day», la raccolta di firme organizzata dal Forum delle Associazioni familiari, che si è svolta in 1300 piazze italiane. Obiettivo: chiedere un fisco più giusto. Ed è proprio da qui che parte Gianni Alemanno. Il candidato a sindaco, infatti, non solo annuncia che queste tematiche saranno al centro del programma del Pdl a Roma, ma che le utilizzerà anche come trampolino di lancio per la sua campagna elettorale.
In una domenica capitolina, dalle temperature quasi primaverili, l’esponente di via della Scrofa arriva in tarda mattinata allo stand del «fisco day» in piazza del Colosseo per firmare la petizione. Una iniziativa «importante», dice il candidato, «perché richiama, all’inizio della campagna elettorale tutti gli schieramenti su un tema fondamentale», su cui il nostro Paese è in notevole ritardo. Fermandosi poi a parlare con alcuni cronisti, il presidente della federazione romana di An dice di essere convinto che «nella capitale si può fare molto su queste tematiche». Ed elenca: «Impostazione del quoziente familiare per le tasse comunali e locali che sono cresciute e che vanno rimodulate; politiche per la casa a favore delle giovani coppie e welfare comunale che, però, dia la possibilità alle famiglie di scegliere attraverso il bonus servizi».
La famiglia, si diceva prima, sarà anche il trampolino di lancio della campagna elettorale del candidato a sindaco. Venerdì prossimo infatti, all’auditorium della Conciliazione, ci sarà una manifestazione per dare l’avvio ufficiale alla sua scalata al colle capitolino. Un incontro proprio sui temi della famiglia e della vita, che si chiamerà «Nel cuore della politica». Presenti, oltre ai due candidati Pdl per Comune e Provincia, anche Gianfranco Fini, Sandro Bondi e Giuliano Ferrara. Intanto il leader di An, in un’intervista pubblicata ieri dal Messaggero, spiega ampiamente il motivo per cui Alemanno può battere Rutelli: per una «doppia incongruenza» del candidato del Pd. «Dopo sette anni da sindaco, non può presentarsi come colui che cambierà la città», accusa Fini. Inoltre, «mentre Veltroni e il Pd si vantano di correre da soli», emarginando la Sinistra arcobaleno, a Roma «Rutelli ha appena rimesso insieme la vecchia coalizione» con Rifondazione comunista. Alla domanda se, con un eventuale ballottaggio, si chiederà alla Destra di Storace di appoggiare Alemanno, Fini replica secco: «Ogni cosa a suo tempo». Storace intanto mantiene fermo il suo «no» ad appoggiare l’ex collega di partito.

E Alemanno, invece, continua a sperare che alla fine «Storace riveda la sua posizione».

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