Politica

Fli: "Astensione al Senato e il premier lasci" No di Berlusconi: "La sfiducia sarà respinta"

Dopo numerosi incontri Moffa e le "colombe" trovano l'accordo con Fini: un nuovo documento politico con cui si chiede a Berlusconi di dimettersi dopo aver incassato il "sì" al Senato grazie anche all'astensione dei finiani per evitare la sfiducia alla Camera. Il Pdl e il premier rispediscono l'offerta al mittente. Le repliche: "Basta diktat, nuovo patto di legislatura. Grottesco che i moderati eletti con noi vogliano un governo di transizione con l'opposizione". Poi, dopo la cena con deputati del Pdl: "Mi risulta un patto tra Casini e D'Alema per fare del leader Udc il nuovo Prodi". Il Pli a Guzzanti: "Voti la sfiducia"

Fli: "Astensione al Senato e il premier lasci" 
No di Berlusconi: "La sfiducia sarà respinta"

Roma - Fini ricuce per ore. Riprende per i capelli Moffa, la Siliquini, Consolo e Catone. I quattro moderati che erano pronti a votare la fiducia al governo Berlusconi a Montecitorio in dissenso dal gruppo. Un'operazione politica spericolata e "definitiva" quella del presidente della Camera. Una nuova profferta al premier: incassare la fiducia al senato in mattinata grazie anche all'astensione dei 10 di Fli e, prima di presentarsi a Montecitorio, salire al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Ma il Pdl, dopo un vertice-lampo a Montecitorio, rispedisce ai finiani un "no ai diktat. Berlusconi non si dimetterà mai". Si va verso il "Vietnam" dell'aula domani. 

Accordo tra i finiani Dopo le sfibranti trattative di oggi, condotte in prima persona da Fini affiancato dal coordinatore di Fli Urso e dall’ex ministro Ronchi, il "dissenso" interno che rischiava di spaccare i finiani a poche ore dal B-day trova una composizione. I finiani sono arrivati a un documento comune, scritto proprio da Silvano Moffa, che prevede che Fli si astenga al Senato e che Berlusconi si dimetta subito dopo il voto di palazzo Madama prima di affrontare il voto della Camera. Se Berlusconi non compirà questo passo, a quel punto il gruppo di Fli voterà compatto la sfiducia a Montecitorio. Il documento sarà sottoposto al vaglio dei gruppi che si riuniranno stasera con Fini presso la sede di Farefuturo.

Il Pdl dice no I ministri Angelino Alfano, Franco Frattini ed i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti si sono riuniti nella sala del governo di Montecitorio. I quattro hanno parlato a lungo con Silvio Berlusconi in aula prima di riunirsi per fare il punto sulla proposta dei finiani per evitare la sfiducia alla Camera. Secco il verdetto dopo l'unità di crisi: "Nessuna ipotesi di dimissioni si va avanti". Così Berlusconi parlando con alcuni deputati nell’aula di Montecitorio. "Non c’è niente di nuovo nella proposta avanzata da Fli". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, a Montecitorio. "Il presidente Berlusconi non si deve dimettere e non si dimetterà. Si sottoporrà al voto del parlamento. La sua proposta politica è emersa chiara e senza ombre nell’intervento di oggi al Senato" ha aggiunto Bonaiuti.

Berlusconi risponde in aula Così come al Senato,con un intervento il cui inizio ricalca sostanzialmente quello svolto in sede di replica, il presidente del Consiglio rinnova anche alla Camera l’appello ai finiani di "non dimenticare tutta la strada che dal ’94 ad oggi abbiamo compiuto insieme, le tante battaglie e i tanti risultati". L’appello del premier è stato rivolto "in particolare a chi è stato eletto nel Pdl e che ha votato più volte la fiducia a questo governo di cui ha fatto parte" ma che ora "con l’opposizione vota una sfiducia a un esecutivo eletto dai voti degli elettori che hanno eletto anche voi". Da qui il rinnovato invito a non puntare a un governo di transizione. "Qualunque critica è possibile, ma non la rottura del campo dei moderati. Tutto è possibile, ma non un’alleanza con la sinistra, non sommando grottescamente i voti del Pdl a quelli del Pd e dell’Idv, magari camuffata con un governo transizione". Poi la previsione: "Se la mozione di sfiducia come credo sarà respinta da domani lavoreremo per questa finalità: per ricomporre l’area moderata, per allargare quanto possibile l’attuale maggioranza a tutti coloro che condividono i valori e i programmi dei moderati".

"Con le dimissioni avrei tradito la costituzione materiale"
Avrei potuto accettare" la richiesta di dimissioni da parte di Fini, chissà come andrà domani ma non ho voluto tradire la "Costituzione materiale" né tantomeno rilegittimare la prima Repubblica ed ho preferito rispettare quelle moralità della politica che abbiamo introdotto e che stabilisce che il popolo che mi ha eletto mi deve sfiduciare. Lo ha affermato Silvio Berlusconi conversando con alcuni parlamentari durante la cena con i deputati del Pdl. Poi ai giornalisti che gli chiedevano di un ricorso a prescindere alle urne: "Voi pensate?" (risata)... "E' opinione vostra...". 

"C'è un piano tra Casini e D'Alema" "Mi risulta esserci un patto fra Casini e D'Alema "per fare del leader Udc il nuovo Prodi". Così il premier Silvio Berlusconi alla cena con i deputati del Pdl, secondo quanto riferito dai presenti. Avrei potuto chiedere le dimissioni di Fini, ma non l'ho fatto per rispetto istituzionale, mentre lui ha chiesto le mie: con queste parole il premier avrebbe criticato il presidente della Camera accusandolo di avere poco senso istituzionale.

Bocchino: "Speriamo che stanotte rifletta" "Berlusconi ha detto che la notte porta consiglio. Così come dovrebbe portare consiglio a noi, mi auguro lo porti anche a loro". Così Italo Bocchino risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulla risposta negativa del Pdl alla proposta di mediazione avanzata da Fli. "Auspico che il documento di Moffa sia accolto - aggiunge Bocchino - quanto al discorso, l’intervento è identico a quello di questa mattina, non c’è un colpo d’ala. Aspettiamo una risposta alla proposta avanzata".

E Moffa tifa per l'intesa "La notte è lunga per trovare una via di uscita. La strada è stretta ma la capacità dei leader in questi momenti sta proprio nel trovare un accordo". Lo dice il finiano Moffa ancora indeciso su come voterà domani al termine della discussione sulla mozione di sfiducia in aula oggi a Montecitorio. "Non si può scherzare con il fuoco" aggiunge ancora Moffa.

Soddisfatti i falchi finiani "E' una buona mediazione - dice in Transatlantico un futurista di spicco - ci consente di offrire una soluzione al premier fino all’ultimo momento utile. Dopodichè, se non accetta, il cerino resterà in mamo a lui e noi voteremo compatti". Soddisfazione anche tra i "falchi" del Fli, che fanno questo ragionamento: "E' chiaro che Berlusconi non accetterà mai una condizione del genere, ottenendo l’effetto di ricompattarci definitivamente: sfiducia assicurata".  

Pli a Guzzanti: "Voti la sfiducia"  La Direzione Nazionale del Partito Liberale Italiano, riunitasi oggi, "ha valutato negativamente le dichiarazioni in Parlamento del presidente del Consiglio" e ha "quindi dato indicazione al proprio parlamentare, On. Paolo Guzzanti, di votare a favore della mozione di sfiducia, che reca la sua firma".

Fli, Siliquini assente al vertice In attesa della conta si valutano, in prospettiva, anche le assenze.  La deputata di Futuro e Libertà, Maria Grazia Siliquini, non partecipa questa sera, secondo quanto si apprende, alla riunione dei gruppi parlamentari di Fli con Gianfranco Fini.

Siliquini potrebbe distinguersi domani dal suo gruppo sul voto di fiducia al governo.

Commenti