Stile

Forme in movimento Il designer scende dall'auto e sale sui tacchi

De Silva era alla guida dello stile del Gruppo Volkswagen. Ora disegna scarpe da sera con i Rossi

Pierluigi Bonora

Walter de Silva: dalle automobili alle scarpe da sera. E un domani, forse, ancora con un piede nell'auto, la sua passione. Il grande designer, dalla cui matita sono nati modelli che hanno fatto la storia delle quattro ruote, prima in Alfa Romeo e quindi alla guida dello stile nel Gruppo Volkswagen, ha scelto la «sua» Milano e l'occasione del sessantaseiesimo compleanno, per presentare la prima collezione di scarpe da sera con tacco a spillo, rigorosamente 10,5. Form in motion, realizzata da de Silva in collaborazione con Sergio e Gianvito Rossi, ha un claim dal sapore molto automobilistico: «Agilità, velocità, e ancora forza e carattere, per un design con un'unica missione... La forma in movimento». E ancora, sul tacco: «Armonico e sensuale, si ispira alle tensioni muscolari della caviglia». La passione per le calzature, in verità, de Silva l'ha ereditata dal nonno materno, quel Ferruccio Scola che disegnava scarpe per le signore della Milano bene. «In casa mia si parlava solo di scarpe - ricorda -: mio nonno Ferruccio lanciò anche un paio di scarpe da bambino con il marchio Pinocchio, personaggio che è rimasto sempre presente in me, perché la verità è la miglior bugia che si può dire».

De Silva disegna scarpe eleganti, sexy, senza tempo. Tutte hanno come denominatore comune «il principio di design che da sempre caratterizza le mie creazioni: less is more». La produzione è limitata: tra 4mila e 6mila paia, con prezzi che partono da 600 fino a toccare 1.300 euro. A venderle saranno anche 9 negozi al top negli Stati Uniti grazie all'accordo con Barneys. Due donne ideali per queste scarpe da sera esclusive? De Silva non ha dubbi. «La nostra bandiera nel mondo, Federica Pellegrini, con il suo fisico atletico, e Monica Bellucci, per il suo sex appeal e una bellezza italiana molto particolare». E l'auto, dopo l'uscita nel novembre 2015 dal Gruppo Volkswagen dove era entrato, per occuparsi del marchio Seat, nel 1999? «Resta nel mio cuore, la nostalgia non manca: l'auto mi ha accompagnato per tutta la vita. Ci troviamo, comunque, in un periodo in cui prevale il grande decoro e ciò riguarda anche l'arredamento. Io, invece, ho fatto della semplicità il mio credo. Ho accettato l'invito a tenere delle lezioni al Politecnico di Milano perché il contatto con i giovani è la cosa più bella. Accettare delle proposte? Sono libero, ma dovrei valutarle con grande attenzione. Potrei considerare la volontà di un'azienda di trovare un percorso giusto. Di certo non mi voglio mettere in concorrenza con tanti giovanotti».

Torniamo ai tacchi spillo. «Le mie scarpe - dice de Silva - fanno sentire le donne più belle». Quindi, prende l'iPad e si mette a disegnare. «Dietro la tecnologia - puntualizza - c'è sempre la mano dell'uomo». Anche nel 1997, alla presentazione dell'Alfa Romeo 156, a Barcellona, fece lo stesso davanti a centinaia di giornalisti provenienti da tutto il mondo.

Sul suo tavolo, però, c'erano solo una matita e un foglio bianco.

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