Per fortuna la domanda dall'estero non manca

Per fortuna la domanda dall'estero non manca

In attesa di una ripresa della domanda interna, le aziende italiane del settore costruzioni possono guardare con ottimismo l'impatto sul loro business da parte della domanda estera. Parliamo soprattutto di quei comparti in cui è, o può essere, maggiore l'incidenza del business svolto sui mercati internazionali.
Tra questi comparti figurano sia le imprese di costruzioni impegnate in cantieri all'estero, che i produttori di tecnologie, macchinari, impianti, materiali per l'edilizia e servizi di progettazione e consulenza la cui eccellenza - indipendentemente dalle dimensioni dell'impresa (moltissime sono Pmi) - è da sempre riconosciuta da diverse categorie di operatori di tutto il mondo (buyer di distributori di prodotti per l'edilizia, studi di architettura e ingegneria, aziende costruttrici e così via).
Made expo è una manifestazione che è ormai definitivamente uscita dalla fase di start-up e oltre che a rappresentare tutta la filiera delle costruzioni nella propria offerta espositiva e culturale, si è candidata a essere anche uno strumento di promozione del business delle imprese italiane all'estero. L'ultima iniziativa di Made expo destinata a suggellare l'impegno svolto a favore dell'export delle imprese italiane e a fornirne continuità e ulteriori modalità di sviluppo in futuro, è la costituzione di un «Comitato» dedicato all'internazionalizzazione. Presieduto da Silvio Santambrogio, spiegano in Made expo, il nuovo team svolgerà un lavoro «mirato allo sviluppo di nuove importanti relazioni commerciali e al consolidamento delle esistenti».
La promessa, quindi, è quella di rafforzare ancora di più l'approccio pragmatico con cui Made expo punta ad aiutare le imprese italiane del settore costruzioni a essere più visibili e a stringere rapporti con quegli operatori internazionali (inclusi e forse soprattutto quelli dei paesi emergenti), che possono aiutarle a sviluppare ulteriormente il proprio business e, di conseguenza, creare nuova occupazione nel nostro Paese. Come ci esemplifica Giovanni De Ponti, amministratore delegato di Made expo, «è strategico per i produttori italiani entrare tra i fornitori preferiti degli studi di progettazione internazionali che si trovano a Chicago, dove Made expo ha aperto un ufficio con personale dedicato. Questi studi vengono spesso scelti da paesi emergenti per la realizzazione di grandi progetti. Questo significa, per esempio, che da un giorno all'altro può arrivare l'ordine di porte per un grattacielo di cento piani». Creazione di uffici all'estero (sono prossimi all'apertura anche uno nel Regno Unito e uno in Russia), roadshow e iniziative specifiche all'interno delle edizioni di MADE expo sono esempi di azione concrete già svolte in questi anni dalla rassegna. Fra le novità introdotte in occasione dell'edizione 2012 si è segnalato l'allestimento di una International Business Lounge dove gli operatori internazionali, trattati come veri e propri Vip, hanno potuto incontrarsi con i responsabili dei settori esterno delle aziende espositrici.

Un'esperienza che si è deciso di riproporre anche nell'edizione 2013.

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