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France Telecom, palazzo a prova di suicidi

A Parigi, dopo 42 casi di impiegati che si sono tolti la vita, trovata una discutibile soluzione

France Telecom, palazzo a prova di suicidi

Parigi - L'ondata di suicidi dei propri dipendenti ha spinto il gigante telefonico transalpino France Télécom, in cui lo Stato continua ad avere una rilevante partecipazione azionaria, a studiare anche le vie dell'architettura allo scopo di limitare il ripetersi di simili tragedie. Nel corso degli ultimi due anni ben 42 dipendenti del gruppo si sono tolti la vita in varie circostanze. Alcuni di essi hanno lasciato lettere in cui accusavano apertamente i vertici aziendali di imporre al personale ritmi di lavoro particolarmente stressanti, in condizioni di estrema competitività. In un caso un tecnico di France Télécom si è fatto harakiri di fronte ai colleghi nel bel mezzo di una riunione. Per fortuna ha potuto essere salvato.

Adesso l'équipe dirigente del gruppo stappa finalmente lo champagne perché da ieri è operativo il nuovo quartier generale della filiale Orange Business Services nella regione parigina, costituito da un immobile "anti-suicidi" esteso su ben 31 mila metri quadrati. Non solo le finestre sono concepite per evitare qualsiasi tentazione di lanciarsi nel vuoto, ma anche le scale interne sono studiate per evitare che un'eventuale caduta non abbia conseguenze di particolare gravità. Ogni dettaglio è stato preso in considerazione per fare in modo non solo di limitare le conseguenze degli incidenti, ma soprattutto di rendere gradevole la vita nel palazzo, destinato a ospitare ben 1800 tra tecnici, impiegati e dirigenti. Gli ambienti di lavoro sono illuminati in modo adeguato, ma senza luci artificiali troppo forti, "sparate" sulle scrivanie quasi fossero fari da interrogatorio di polizia.

Il palazzo del quartier generale di Orange (che si occupa di servizi sia nel campo della telefonia fissa sia di quella mobile) è situato nella città di Saint Denis, alle porte di Parigi nella direzione dell'aeroporto internazionale Charles De Gaulle. In altri tempi la notorietà mondiale di Saint Denis era dovuta alla presenza della basilica con le tombe dei re di Francia. Oggi è soprattutto per lo stadio di calcio e di rugby (dove si è disputata la finale dei mondiali 1998) che si parla di questo centro della banlieue parigina. Domani Saint Denis diventerà sinonimo anche dell'impegno di France Télécom per superare il momento di crisi dovuto all'impressionante ondata di suicidi tra i suoi dipendenti. Il trasferimento dei servizi commerciali di Orange da Parigi a Saint Denis sta avvenendo per scaglioni. I primi cinquecento dipendenti, che hanno preso possesso dei propri uffici, sembrano soddisfatti del cambiamento, anche se per molti di loro raggiungere Saint Denis implica uno spostamento in treno o in auto.

Tra le particolarità del nuovo palazzo, c'è l'impossibilità di raggiungere le terrazze, tranne che in occasioni molto particolari. Per vedere il panorama, bisognerà sempre starsene dietro a una finestra inesorabilmente bloccata. L'anno scorso il vertice di France Télécom decise di reagire all'ondata di suicidi dando ampi poteri a una commissione speciale, chiamata Comitato di igiene, sicurezza e condizioni di lavoro. La signora Sylvie Robin, membro influente di questo organismo, si è battuta per la nuova concezione del palazzo di otto piani già in corso di realizzazione a Saint Denis. Adesso si dice soddisfatta del risultato e tesse le lodi di "Balthazar", Baldassarre, come l'immobile è stato ufficialmente battezzato. In futuro i prossimi centri commerciali e di ricerca di France Télécom si chiameranno forse Gaspare e Melchiorre.

Sperando che questi nuovi re magi dell'architettura facciano il miracolo di scoraggiare ogni insano rischio.

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