Cronache

Il franco tiratore leghista salva la sinistra in Valbisagno

Non erano passate nemmeno 2 ore da quando, giovedì scorso, dopo che l'opposizione del IV Municipio della Valbisagno abbandonando l'aula costringeva il presidente Agostino Giannelli a dichiarare sciolta la seduta consigliare per mancanza del numero legale, che lo stesso presidente firmava e spediva immediatamente via mail una convocazione urgente di un nuovo consiglio. La cocente delusione per essere rimasti soli in aula e senza il numero legale per votare le delibere proposte dalla stessa maggioranza ha fatto si che nemmeno 5 giorni dopo si tornasse in aula per ridiscutere sul finanziamento di 50 mila euro da destinare ad associazioni e privati per opere di grande e piccolo volontariato. Discussione che ieri ha avuto inizio in un clima surreale e controverso dove finti sorrisi e battute trasversali dimostravano il reale timore della maggioranza di uscire ancora una volta battuta. Un timore rivelatosi però infondato perché, ancora una volta (come in occasione dell'approvazione del bilancio di fine anno), la Lega Nord è salita sul carroccio della Vincenzi permettendo così l'approvazione della libera. «Il franco tiratore ha colpito ancora» commenta Imma Serra Pdl-FI riferendosi al consigliere della Lega Salvatore Sansalone che aveva promesso la sua presenza ma non si è fatto vedere «un fatto gravissimo del quale informerò le segreterie di competenza». È stata infatti l'improvvisa assenza del consigliere leghista che ha permesso al centro sinistra di avere un consigliere in più e approvare il finanziamento che fino a quel momento sembrava fortemente a rischio. «Ancora una volta, l'assenza di un consigliere della Lega, sbraita il vice presidente Domenico Morabito, ha vanificato il lavoro che tutti noi dell'opposizione, compreso lui, abbiamo scientificamente messo in atto, un fatto inaudito e inaccettabile».

Accuse che giungono alla Lega da tutto il centro destra: il capogruppo Fersidio Censi imbarazzato risponde che «con Sansalone ci siamo sentiti fino a 2 ore prima del consiglio, ho saputo solo dalla segreteria che aveva telefonato all'ultimo momento per giustificare l'assenza, un comportamento al quale non so dare spiegazione».

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