Cultura e Spettacoli

Fuori dalla notizia Morire per rifarsi una vita in Nuova Zelanda

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo.

La notizia. Mentre il governo della Nuova Zelanda annuncia tagli all'immigrazione per proteggere i posti di lavoro, una nuova ondata di «immigrati» piuttosto particolari si prepara a trascorrere addirittura... l'eternità nel Paese australe, anche senza avervi mai messo piede.
Secondo quanto riferisce oggi il New Zealand Herald, un gruppo di uomini d'affari di Singapore ha visitato il Paese il mese scorso e ha incaricato un agente di acquistare un vasto terreno nell'area della Hibiscus Coast, non lontano da Auckland, per seppellirvi cadaveri provenienti da Singapore e Tokyo, dove il posto nei cimiteri si sta esaurendo. Il gruppo aveva visitato gran parte dell'isola del Nord, e ha fatto la sua scelta dopo aver consultato un prete taoista e un maestro di feng shui, l'antica arte geomantica taoista, ausiliaria dell'architettura.
La cremazione non è accettabile per molti buddhisti e taoisti, che vogliono mantenere i corpi intatti perché credono nella reincarnazione. «Onorare gli antenati è un aspetto importante delle culture asiatiche, e il gruppo spera che questo progetto dia anche agli immigrati asiatici in Nuova Zelanda l'opportunità di portare qui i resti dei loro antenati», ha detto al giornale l'agente, che ha chiesto di restare anonimo. (fonte: Ansa, 26 marzo 2009)

Fuori dalla notizia. A tradirlo è stato il più vitale degli stimoli: la fame. E ora Yoshimoto Jun'ichiro che, contrariamente a quanto voleva dare a vedere, è vivo e vegeto, verrà espulso dalla Nuova Zelanda. Yoshimoto, 38enne operaio licenziato tre mesi fa da una fabbrica di automobili di Shizuoka, aveva messo in atto un buon piano per risolvere una volta per tutte i suoi problemi: emigrare da morto in Oceania.
L'idea gli era venuta quando aveva letto dell'acquisto, da parte di una multinazionale del suo Paese, di un vasto appezzamento di terra nella zona della Hibiscus Coast, non distante da Auckland, da destinare alla sepoltura dei dipendenti, un provvedimento preso per ovviare alla carenza di spazio nei cimiteri giapponesi. Yoshimoto, dunque, mettendo a frutto le tecniche di meditazione taoista nelle quali eccelle, era riuscito a fingersi morto e a prender posto su un aereo che la settimana scorsa ha sbarcato a Wellington, la capitale neozelandese, oltre duecento cadaveri destinati, appunto, al terreno acquistato alla bisogna.
Ma evidentemente anche per un campione di autocontrollo come il povero Jun'ichiro sei giorni di digiuno in una cella frigorifera sono troppi. I custodi degli ospiti del Sol Levante, sulle prime non hanno creduto ai loro occhi e alle loro orecchie, quando hanno visto e sentito un... morto uscire dalla cella e chiedere loro in uno stentatissimo inglese, qualcosa da mangiare.

Ma, dopo averlo rifocillato, hanno raccolto la confessione dell'uomo e non hanno potuto far altro che consegnarlo alle autorità.

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