Fuorisalone, anche il cibo diventa oggetto di design

di Valentina Casciaroli e Chiara Trombetta

A Milano il design non appartiene solo agli oggetti, ma punta alla tavola. Da easyfashionfood a Zona Tartina, passando per God Save the Food,tutta la zona Tortona quest'anno è stata invasa da piatti progettati con la stessa cura dei mobili d'autore.

In che modo il cibo può avvicinarsi al design? Facendo un giro al Fuori Salone ci si accorge subito che il pezzo forte è il packaging, anzi, a dirla tutta, il food rimane piuttosto in secondo piano. Confezioni accattivanti racchiudono un piatto semplice, sempre più spesso legato alla tradizione. In questo modo innovazione e tradizione possono convivere: la parola d'ordine è freschezza e kilometro zero.

Interessanti anche le proposte ecosostenibili: Bio Appetit propone una linea totalmente vegan e biologica per il take-away. Dunque mangiare sano può divenire un'abitudine anche fuori casa.

Tuttavia, il cibo non riesce a monopolizzare l'attenzione dei designer che preferiscono, piuttosto, tutto ciò che gli ruota intorno: dalla presentazione del piatto alla composizione della tavola. Non mancano certo oggetti curiosi e stravaganti, come bustine di thè dal volto umano e stuzzicadenti a forma di piede.

Dunque, designer e chef immaginano il modo migliore per apparecchiare le tavole italiane. Ed è da questa idea che Monica Montanaro e Maira Passuello hanno concepito tovaglie usa e getta belle da vedere e non solo. Parte della collezione è infatti dedicata ai bambini: le tovaglie si possono colorare mentre si attende al ristorante.

Non mancano gli spazi che ospitano chef pronti ad esibirsi in show-cooking, facendo della cucina un evento da ammirare e gustare: da Alessandro Borghese nello spazio Siemens ai Panini d'autore, il cibo va in scena al Salone del Mobile.