Politica

Il futuro è in un mondo senza fili: Così le metropoli diventano «wi-fi»

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Gli esperti non hanno dubbi. Nei prossimi anni, in ogni angolo delle più moderne città, potremo essere sempre connessi a Internet (anzi a internet, con la i minuscola, come si addice a qualsiasi oggetto di uso comune. Ma del resto anche il telefono, quando era una novità, si scriveva con la T maiuscola!).
Negli Stati Uniti, negli ultimi tempi, un numero crescente di città sta studiando come trasformarsi in enormi hot-spot (punti d’accesso) wireless. Cioè in network senza fili dove sia possibile collegarsi alla rete ovunque, dal parco alla piscina, dall’autobus al marciapiedi, grazie anche ai sempre più diffusi dispositivi palmari.
Qualche mese fa, per esempio, Philadelphia, una delle più antiche città degli Stati Uniti, ha deciso di darsi una nuova immagine, meno storica e più tecnologica: ha annunciato di volere costruire il più grande sistema wireless del mondo, che coprirà 135 miglia quadrate. I cittadini potranno connettersi sempre, e quelli meno abbienti pagheranno solo 10 dollari al mese. Investimento: da 7 a 10 milioni di dollari.
Anche il sindaco di San Francisco ha abbracciato lo stesso progetto. E Google si è fatto avanti come partner perfetto. Il motore di ricerca, neoprovider, ha proposto di fornire una connessione di circa 300 kilobit al secondo ai 750mila abitanti della città californiana, a titolo assolutamente gratuito, prevedendo di riuscire a ottenere lauti guadagni dagli introiti pubblicitari.
Numerosi i vantaggi che il wi-fi porterà a tutti i cittadini. Innanzitutto dal punto di vista economico, ma anche sociale: non bisognerà aspettare di arrivare a casa per mandare un’e-mail, contattare un amico, acquistare un titolo on line, concludere un affare. Si potrà anche accedere ai servizi VoIP, cioè alle telefonate via internet a costo limitato: preoccupate, dunque, le compagnie telefoniche, che vedranno diminuire i loro guadagni.
Se i tentativi di applicare una connessione wireless a un’intera città sono per ora sporadici, stanno invece aumentando in tutto il mondo gli hot-spot wi-fi, cioè i punti d’accesso (si trovano soprattutto in aree pubbliche come hotel, aeroporti, locali) da cui è possibile connettersi senza l’utilizzo di fili: secondo gli esperti di Jiwire (www.jiwire.com), in testa alla classifica mondiale dei Paesi con più hot-spot figurano gli Stati Uniti, seguiti da Gran Bretagna e Germania. L’Italia è al settimo posto.
A proposito della Gran Bretagna, singolare è la proposta che un parroco anglicano di Cardiff ha lanciato qualche mese fa: ha messo al servizio dei fedeli il suo punto d’accesso. Chiunque potrà entrare nella chiesa armato di notebook, sedersi su una panca e mandare e-mail o navigare. Un modo per aprire la casa di Dio a tutti, purché si rispetti la sacralità del luogo, come ha tenuto a precisare il reverendo.
L’importanza che sta assumendo la tecnologia wireless ci spinge a riflettere sull’influenza sempre maggiore che internet sta avendo sulla nostra vita. A questo proposito Vito Di Bari e Paolo Magrassi, nel libro 2015 weekend nel futuro (ed. Il sole 24 ore), dicono che la più grande novità a cui assisteremo entro una decina di anni sarà l’hypernet: in pratica universo fisico e universo virtuale si sovrapporranno. Oggi questi due universi sono ancora separati: per accedere al virtuale, infatti, dobbiamo accendere un computer e collegarci a una linea telefonica, con o senza fili; alla fine di questo collegamento, ritorniamo nell’universo fisico. In un futuro non troppo lontano, invece, cadranno le barriere tra fisico e virtuale. I computer impareranno a capire le persone, ne interpreteranno gli umori e gli stati d’animo. Gli oggetti diventeranno più attivi che passivi, in grado di sentire, ricordare, agire. I telefonini, per esempio, fisseranno da soli i loro appuntamenti, se i rispettivi proprietari saranno impegnati a fare altro. Le carte di credito smartcard, dotate di un chip, si collegheranno con la banca. La lavatrice regolerà la temperatura e il tipo di lavaggio, in base alle informazioni che leggerà sulle etichette degli abiti. Si svilupperà una sorta di rete delle reti, l’hypernet appunto, resa possibile dal fatto che gli oggetti «intelligenti» saranno costantemente collegati a internet. Tutto questo ci conferma quanto è emerso pochi giorni fa dall’ITU Internet Reports 2005, dell’International Telecommunication Union (organizzazione internazionale, all’interno delle Nazioni Unite, specializzata in telecomunicazioni): in futuro i principali utenti di internet saranno gli oggetti; dispositivi e apparecchi dialogheranno così tra di loro, offrendoci servizi che ora ci sembrano assurdi. Come quello proposto da alcuni software lanciati da poco: se ne scarica uno sul telefonino e si risponde a una serie di domande sui propri interessi.

Se quando si va in giro, si incontra entro un raggio limitato qualcuno che risulta compatibile, il software avvisa le due persone e le mette in contatto. D’ora in avanti, anche trovare l’anima gemella non sarà più un problema!

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