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G8, per Toro pure corruzione e favoreggiamento

Il procuratore aggiunto di Roma, che ieri ha annunciato le sue dimissioni dalla magistratura, è accusato non solo di rivelazione di segreato d'ufficio ma anche di corruzione e favoreggiamento. E' coinvolto nell'inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi

G8, per Toro pure corruzione e favoreggiamento

Perugia - Anche corruzione e favoreggiamento. È indagato a Perugia anche per queste accuse l’ormai ex procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, già inquisito per rivelazione di segreto d’ufficio dai pm di Firenze nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi. I nuovi reati sono stati ipotizzati dai pm del capoluogo umbro titolari del fascicolo e sono stati delineati nella richiesta di rinnovare la custodia cautelare per l’imprenditore e i tre funzionari pubblici già arrestati su richiesta dei pm di Firenze.

Approfondimenti Istanza sulla quale è attesa una decisione nei prossimi giorni da parte del gip. In particolare il procuratore aggiunto di Perugia Federico Centrone e i sostituti Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi hanno indicato le accuse a supporto della richiesta di radicare nel capoluogo umbro la competenza dell’inchiesta. Elementi utili per gli accertamenti in corso sarebbero emersi anche dalla deposizione dei due magistrati di Roma titolari del fascicolo sui cosiddetti Grandi eventi della capitale. Atti per i quali si delinea, al momento, la competenza dei magistrati perugini così come per il filone avviato a Firenze.

Il ruolo di Toro "Un padre e un figlio" che, tramite un avvocato, avrebbero fornito informazioni su indagini della magistratura relative agli appalti per il G8 alla Maddalena: secondo la procura di Firenze si tratterebbe di Achille Toro, ormai procuratore aggiunto di Roma e del figlio Camillo. Sono entrambi indagati per rivelazione di segreto d’ufficio e Camillo (che secondo le intercettazioni avrebbe un incarico al ministero delle Infrastrutture) anche per "favoreggiamento personale". Ora la procura di Perugia - che nei giorni scorsi ha interrogato alcuni pm romani come persone informate sui fatti - ha allargato le indagini nei confronti di Achille Toro, ipotizzando a suo carico anche i reati di corruzione e favoreggiamento personale. Secondo quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare a carico delle quattro persone arrestate (i costruttori Diego Anemone e i funzionari pubblici Angelo Balducci, Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola), alcuni degli indagati sarebbero "in grado di muoversi anche all’interno degli uffici giudiziari romani al fine di avere informazioni sui processi che possono interessare loro e i propri interessi". Gli inquirenti avrebbero infatti accertato una "attività degli indagati volta a capire se vi sono indagini in corso nei loro confronti, attività resa ancora più capillare e frenetica" dopo notizie di stampa relative ad indagini in corso a Firenze per gli appalti per il G8 alla Maddalena. "E così sono emersi quali soggetti in grado di ottenere informazioni sulle indagini - si legge sempre nell’ordinanza - Emmanuel Messina e Edgardo Azzopardi", quest’ultimo un avvocato "in contatto con un figlio e un padre".

Questi, scrive il gip, "alla fine risultano essere Camillo e Achille Toro", ritenuti "le fonti di Azzopardi".

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