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Galaxy Note 9, così l'amico di pennino è diventato una fotocamera intelligente

Marco Lombardo e Mark Perna

Da anni ormai Ifa comincia prima. Ovvero: la più grande fiera tecnologica europea, vede i big del settore anticipare di un giorno l'apertura per lanciare i propri prodotti. Quindi si comincia oggi, ma nel frattempo c'è chi ha fatto di più e si è portato avanti. Stiamo insomma parlando di Samsung, che ha anticipato la concorrenza (considerato poi che i nuovi iPhone arriveranno il 12 settembre) presentando il 9 agosto a New York - e poi lanciano (il 24) il suo Note 9 sul mercato. Lo smartphone di punta del settore business che ormai si è trasformato in un vero piccolo computer. E soprattutto in una fotocamera (quasi) professionale. Insomma: il successo del Note 9 si è avuto già in prevendita, ma c'è ancora chi ne vuol sapere di più. Soprattutto dopo un test affidabile, visto che 3 settimane di utilizzo quello che abbiamo potuto fare noi del Giornale possono raccontare le qualità del device. E tra i (super)pro si può appunto sicuramente citare il comparto fotografico.

Questo grazie all'implementazione dell'intelligenza artificiale nelle due fotocamere posteriori da 12 mpx, particolare che consente il riconoscimento automatico di 20 scene diverse per adattare le condizioni di luce e i filtri. E dunque panorami, ritratti, animali, cibi, scene notturne e tanto altro, vengono immediatamente individuati dal cervello del Note 9 e riprodotti con colori, luce, rumori di fondo, nitidezza da fare paragone a una fotocamera professionale. Questo detto dopo averlo messo alla prova più volte e in diverse condizioni di tempo. E allora è questo il plus di Note 9 rispetto ai modelli precedenti, visto che tra l'altro dalla versione 8 lo separano solo lo 0.1 di pollici (6.4 contro 6.3). Se poi vogliamo aggiungere la capacità di memoria di cui si è già molto parlato (la possibilità insomma di arrivare oltre il terabyte nel modello di punta da 512 Gb, l'altro parte da 128 Gb) e la batteria da 4000 mAh che per il momento mantiene quello che promette (un giorno pieno di lavoro senza ricarica), alla fine alla voce contro qualcuno potrebbe mettere l'ingombro e il peso non proprio piuma. Tenere il Note 9 in tasca non è in effetti sempre semplice. Però: come detto si tratta di un piccolo computer (e lo diventa grazie al cavo Dex da attaccare a un monitor), e poi c'è il pennino. Sul quale il dibattito è aperto serve davvero o no? -, ma che alla fine si rivela comodo per molte funzioni, e non solo lavorative. Anche il fatto di poter fare un bell'autoscatto usando il suo pulsantino, risulta divertente.

Alla fine: promosso? Sicuramente, di più. Il prezzo è da fascia altissima, ma anche lo smartphone lo è, visto quello che permette di fare in mobilità e non.

Lo strumento nato per i professionisti è insomma (un gioiello) per tutti e da oggi Berlino si vedrà quanti sapranno cogliere la sfida.

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