Roma

Galileo e gli strumenti «rivoluzionari»

MOSTRA Esposti gli attrezzi e i documenti che attestano il lavoro dello scienziato pisano

Galileo e gli strumenti «rivoluzionari»

Per tutti gli appassionati di astronomia è possibile compiere un emozionante viaggio nello spazio e nel tempo nella mostra «Il telescopio di Galileo», che si tiene a Palazzo Incontro (via dei Prefetti, 22) fino al 6 gennaio. In questo che è l’anno galileiano o dell’astronomia, la Provincia di Roma propone questa rassegna, già fatta a Firenze ed esposta in molti Paesi del mondo, nell’intento di promuovere la figura e il genio di Galileo Galilei. Numerosi oggetti provenienti soprattutto dal Museo di Storia della Scienza di Firenze, alcuni originali e altri ricostruiti, ci spiegano la storia dell’ottica e dell’astronomia in sei sezioni a partire dalla «preistoria del telescopio», al telescopio di Galileo, alla qualità delle sue lenti, all'osservazione vera e propria, alla storia dell’ottica dopo Galileo, per finire con la misurazione del tempo e della longitudine.
Il cannocchiale di Galileo viene definito nel sottotitolo della mostra «lo strumento che ha cambiato il mondo». Un’espressione non esagerata, visto che le osservazioni fatte da Galileo a partire dal 1609 produssero una vera e propria rivoluzione sul piano religioso, filosofico e antropologico. Fu proprio l’ingegno dello scienziato pisano a trasformare in uno strumento raffinato un oggetto curioso venduto all’epoca come giocattolo. Si trattava dei cosiddetti «occhialetti olandesi» che permettevano, grazie a un paio di lenti sistemate alle estremità di un tubo, di ingrandire gli oggetti di due o tre volte. La felice intuizione di Galileo fu quella di puntare il nuovo strumento verso il cielo, dopo averlo perfezionato in modo da ottenere un ingrandimento di oltre trenta volte, che gli permise di compiere le prime osservazioni ravvicinate del cielo. Attraverso il telescopio Galileo potè osservare la Luna e le fasi di Venere, scoprire i quattro satelliti orbitanti intorno a Giove (Io, Ganimede, Europa e Callisto) e le macchie solari. Queste scoperte fornirono la prova osservativa della correttezza del sistema eliocentrico copernicano, ma costrinsero anche lo scienziato a doversi difendere da un’accusa di eresia da parte dell’Inquisizione. La mostra ricostruisce anche il passaggio dal telescopio a rifrazione a quello a riflessione, frutto di una geniale intuizione di Isaac Newton.
Oltre agli strumenti ottici e a documenti cartacei, tra cui i celebri testi «Il Saggiatore» e «Sidereus Nuncius», sono particolarmente utili per la comprensione dell’universo galileiano alcune postazioni telematiche che permettono di approfondire le sue scoperte e compararle con le cognizioni odierne.


Orario: dalle 10 alle 19; lunedì chiuso. Ingresso gratuito

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