Cultura e Spettacoli

Gandalf e Albus Silente hanno perso la voce: addio a Gianni Musy, principe del doppiaggio

É stato anche "Zeus" in Hercules, ma come attore interpretò Mussolini a teatro e Buscetta al cinema. In tv diventò celebre con "Le inchieste del commissario Maigret" e "La Freccia Nera". Aveva 80 anni, una voce spettacolare e una grande umanità

Gandalf e Albus Silente hanno perso la voce:  
addio a Gianni Musy, principe del doppiaggio

Una vita dedicata all'arte, spaziando nei ruoli più diversi dal cinema, al teatro alla televisione, persino paroliere di canzoni, prestando poi la voce ad attori come Marlon Brando, James Coburn, Kirk Douglas, Sean Connery, ed a personaggi d'animazione come Zeus in «Hercules», per non dire dei suoi alter ego più famosi, Gandalf ne «Il Signore degli Anelli» e Albus Silente in «Harry Potter», inconfondibili e indimenticabili. Un vero principe della Voce.

Gianni Musy, grande attore di teatro e uomo di profonda umanità, è morto per cause naturali nella sua casa di Roma. Aveva 80 anni. Di origini napoletane, figlio d'arte, (il padre Enrico Musy, pseudonimo Enrico Glori, e la madre Gianna Pacetti erano entrambi attori), e padre d'arte, (le figlie Mascia e Stella sono attrice una di teatro e doppiatrice l'altra) Musy ha recitato in sceneggiati, telefilm e miniserie, tra cui «La freccia nera», dove interpretava l'irresistibile Senzalegge, «E le stelle stanno a guardare», «I Buddenbrook» e «Le inchieste del commissario Maigret», dov'era uno dei protagonisti, uno dei fidi del commissario, l'ispettore Lapoint.

A teatro interpretò Benito Mussolini nel «Caso Matteotti» di Franco Cuomo e Polonio nell'«Amleto» con Kim Rossi Stuart. Al cinema dopo aver recitato, giovane di belle speranze, con Anna Magnani, Eduardo de Filippo e Totò, è stato il pentito Tommaso Buscetta in «Giovanni Falcone» di Giuseppe Ferrara.

Gli piaceva cimentarsi anche con la poesia, la pittura e soprattutto la scultura.

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