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Garcia: «Per lo scudetto non sarà una corsa a due»

RomaIl primo ritorno da ex di Zeman, che non crede a una Roma sazia dopo la cinquina di Champions, è il motivo più accattivante della sfida dell'Olimpico. Con la squadra giallorossa che potrebbe ritrovarsi padrona assoluta della serie A dopo tre giornate, a patto che batta i sardi. «Fare lo switch tra una competizione e l'altra deve essere una qualità del gruppo, abbiamo chiuso il libro della Champions e riapriamo quello del campionato», dice Garcia. Il tecnico è chiamato, per gli infortuni (ultimi quelli di Astori e Iturbe, attesi al rientro forse dopo Juve-Roma e la sosta del torneo) e le tante partite in sequenza, a un nuovo turnover, soprattutto in difesa dove ci sarà il debutto da titolare (annunciato dallo stesso tecnico francese) del 25enne Mapou Yanga-Mbiwa, l'ultimo colpo del mercato estivo che non ha ancora eccitato gli animi dei tifosi. «È forte fisicamente, ha buona tecnica, ho completa fiducia in lui», dice Garcia.

La Roma avrà il vantaggio di conoscere l'esito della supersfida di San Siro. «Ma dobbiamo pensare solo a noi stessi, per arrivare lontano in questa maratona - sottolinea il tecnico francese -. E lo scudetto non è certo una corsa a due, oltre a noi e alla Juve ci sono le milanesi, il Napoli e la Fiorentina. Avere vinto bene col Cska non vuol dire che non siamo più l'outsider del gruppo in Champions, però la nostra priorità era e resta il campionato che è il nostro pane quotidiano».

Ad impedire l'en plein giallorosso dopo tre gare ci proverà quello Zeman che non ha di certo lasciato nella capitale un ricordo brillante, vista l'ultima esperienza a Trigoria. «Non penso ci sarà indifferenza o voglia di rivalsa verso di lui - dice ancora Garcia -. Non so cosa è successo in passato, ma nello specifico voglio solo che i miei siano concentrati sulla Roma attuale. Non importa chi è l'allenatore avversario, bisogna sapere quali sono i loro punti di forza e di debolezza anche se sono focalizzato sul gioco della mia squadra. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo la qualità per vincere, mettendo in campo le nostre forze senza essere vittima delle nostre debolezze».

Attesa per Pjanic, che debuttò in A proprio contro il Cagliari nel 2011, e De Rossi, gli «esclusi» eccellenti nell'epoca di Zeman, ma anche per Destro - le cui quotazioni per una maglia da titolare sono in salita - che nell'ultima con i sardi segnò una tripletta dopo essere stato graziato da un rosso, ma fu poi punito con la prova tv.

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