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Gb, Mms porno per un ragazzo su 3

Secondo l'associazione Beatbullying, il "sexting" (dalla fusione di "sex" e "text") è diffuso nel 38% dei 2mila intervistati tra gli 11 e i 18 anni. La pratica è diffusa per lo più tra compagni e fidanzatini ma anche sconosciuti. È il "cyberbullismo" nell'era di Facebook

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Si chiama "sexting" (dalla fusione di «sex» e «text») ed è la moda degli adolescenti britannici di inviarsi messaggi e foto a esplicito contenuto sessuale via cellulare o e-mail. Il fenomeno sta allarmando la Gran Bretagna, dove il sexting, secondo una ricerca dell'associazione antibullismo Beatbullying, è diffuso nel 38% dei 2000 intervistati tra gli 11 e i 18 anni. Di questi, più di due su tre conoscevano il mittente del messaggio, il che significa che, nonostante sia una pratica diffusa per lo più tra compagni di scuola e fidanzatini, si danno anche casi in cui si verifica tra sconosciuti. Si tratterebbe di una evoluzione in senso tecnologico del più comune bullismo, una «cyberbullismo» nell'era di Facebook e dei suoi omologhi tra cui Bebo, che in Gran Bretagna conta quasi nove milioni di utenti contro i 250 milioni del più popolare dei social network. Una giornalista del «Guardian» ha intervistato una serie di teen ager esperti di sexting. Ne è emerso che l'invio di foto e messaggi sexy può rappresentare un sostitutivo del più «banale» e forse superato corteggiamento classico, o un approccio alternativo al sesso considerato solo apparentemente più innocuo, che consente di nascondendersi dietro ai nuovi mezzi tecnologici per evitare l'imbarazzo delle prime volte. «Non penso che stia facendo qualcosa di diverso da quello che fa Britney nei suoi video», ha detto candidamente Nancy, 14 anni, «In più io adoro le attenzioni». Il sexting è diffuso equamente in entrambi i sessi, con una leggera prevalenza nelle ragazze. «Ho ricevuto dei "sexts" da ragazze che mi chiedevano di baciarle», confessa un dodicenne, «e sono rimasto terrorizzato». Arthur Cassidy, psicologo, spiega la maggiore incidenza nelle ragazze come conseguenza del fatto che sono loro a comprare di più i giornali patinati femminili e ad essere esposte ai loro contenuti sessualmente più espliciti. «Le persone autocompensano così la mancanza di capacità sociali che si acquisiscono con il contatto faccia a faccia», commenta, «le ragazze hanno più pressioni sessuali di prima e così invece di puntare sulla personalità usano il loro corpo». Ma quali sono i rischi che si corrono? Innanzi tutto queste foto possono finire facilmente in Internet ed essere accessibli a chiunque, quindi non è escluso il rischio pedofilia. In secondo luogo molte ragazzine si sono ritrovate le loro foto su Internet come vendetta dei loro boyfriend lasciati. È successo a Sally due anni fa, a 15 anni, che si consola dicendo che «adesso è diversa da allora e nessuno la riconoscerebbe». Non mancano neanche i rischi legali: fotografare adolescenti potrebbe significare l'incitazione di minore ad atti sessuali, nel caso di costrizione potrebbe implicare l'accusa di voyeurismo, fino al reato di possesso di immagini indecenti o di loro distribuzione se reinviate.

L'azione legale resta comunque un'ipotesi remota, relegata ai casi estremi di costrizione, di sfruttamento o di grande disparità di età.

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