Cronache

Battiston-Macbeth a tinte forti convince il pubblico dello Stabile

Battiston-Macbeth a tinte forti convince il pubblico dello Stabile

Venti minuti di spettacolo con le luci di sala ancora accese su un pubblico soverchiato dalle risate forzate e continue degli attori sul palco. Un modo aggressivo per introdurre quello che di aggressivo è già intrinseco nella tragedia maledetta di Shakespeare, quella più breve, ma senza dubbio la più affascinante e misteriosa, Macbeth. Quello di Andrea De Rosa per lo Stabile di Genova è un Macbeth dalle tinte forti in cui senza dubbio prevale il rosso che la fa da padrone fino alla nausea. Già perché in questa messa in scena è il «rosso» il vero protagonista che trasforma lo spettacolo teatrale in un film pulp. Complici alcuni eccessi, con punte splatter, tra feti morti, mani sporche di sangue e macabre risate, omicidi ed infanticidi illuminati dall'intermittenza di una luce stroboscopica. Ma se queste descrizioni farebbero presupporre un parere negativo di quanto visto, non è così. Nonostante le scene forti e truculente, quello che viene fuori da questa rappresentazione è l'accurata e personalissima analisi interiore dei protagonisti. De Rosa cambia le carte in tavola rovesciando lo schema dei sessi interpretando un Macbeth «madre» dei propri desideri «mai nati» (la presenza di piccoli neonati tra le grosse braccia di Battiston è costante) e una Lady virile e determinata, in pantaloni e sempre intenta a versare alcolici, interpretata da un'inquietante Frédérique Loliée dall'accento volutamente esotico. Il comportamento della coppia è all'inizio infantile e giocoso, incoraggiato anche dal fatto che bevono in continuazione, ma sarà poi l'apparizione di tre bambolotti parlanti che sostituiscono le tre apparizioni misteriose a stravolgere la vita dei due suggerendo forse come il vero dramma di questo Macbeth sia la mancata maternità ma anche l'incapacità di assicurare una figlianza al male. La recitazione è buona e intensa da parte di tutti e il corpo di Battiston già grande si ingigantisce sempre più con l'andare avanti della tragedia come alimentandosi della stessa.

Un Macbeth che lascia il segno, ma che ha troppo e al quale bisognerebbe togliere qualcosa (soprattutto il cruento) perché sia più digeribile per il pubblico.

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