Cronache

Contrordine compagni, il Pd è «no Gronda»

Il Pd e il vicesindaco Stefano Bernini si sono detti sempre a favore della Gronda di ponente. Eppure ieri sera in consiglio comunale il Pd si è piegato all'estrema sinistra, alla lista Doria e ai 5 Stelle. Infatti, ha votato no all'ordine del giorno del Pdl (relatore Matteo Campora) che «impegnava la giunta a confermare sostegno politico all'opera, nel rispetto delle procedure e normative vigenti, nonché delle prescrizioni ambientali per dare avvio al più presto alla costruzione». Hanno votato no pure Fds, Sel, De Benedictis (Gruppo misto). Hanno votato sì i consiglieri del Pdl, Lista Musso, Baroni (Gruppo misto). Per il centrodestra è una contraddizione assoluta. Per il centrosinistra «È un atteggiamento coerente perché la presentazione del documento del Pdl era strumentale. Abbiamo votato contro tutti gli ordini del giorno presentati fuori sacco».
«In realtà - spiegano Lilli Lauro e Stefano Balleari del Pdl - il capogruppo Pd e quello della Lista Doria hanno battibeccato fino all'ultimo. La decisione di votare no del Pd è strumentale al mantenimento delle poltrone, soprattutto quella di Marco Doria perché tanti nel Partito Democratico sono favorevoli all'opera, non si ha il coraggio di mandare a casa il sindaco inerte e inconcludente, né di ammettere che il centrosinistra è spaccato».
Nel primo pomeriggio era già andata in scena un'altra commedia del Pd. Fuori a protestare e a inveire contro il sindaco c'erano i prossimi disoccupati di turno: quelli di Amiu Bonifiche. Dentro, il consigliere Pd Giovanni Vassallo aveva appena bocciato Doria perché «snobba» i problemi occupazionali dei genovesi e di aziende come Piaggio Aero Industries, Selex ES, Fiera di Genova: «Ci aspettavamo che il sindaco portasse in aula questioni così importanti e il Comune si assumesse le sue responsabilità di fronte alla città, alle aziende e ai lavoratori». All'ex assessore aveva fatto eco un altro ex assessore, Simone Farello, attuale capogruppo Pd, con tanto di nota stampa ufficiale: «Oggi il consiglio comunale e l'amministrazione nel suo complesso non danno buona prova di sé. Mentre ci dilunghiamo in discussioni su procedure e ripicche, le manifestazioni dei lavoratori di Fiera e Selex rischiano di non trovare ascolto da parte della principale istituzione della città».
Nel secondo pomeriggio di ieri era arrivato il contrordine compagni. Per salvare l'insalvabile faccia del sindaco era quindi andata in scena la fiction Kramer contro Kramer al pesto. Non lei contro di lui, ma lui contro lui stesso. Farello contro Farello in una seconda nota stampa ufficiale del Pd: «Oggi il consiglio comunale ha perso una grande occasione. Mentre nella giornata di ieri il sindaco e il governatore Burlando avevano dato un segnale chiaro di vicinanza ai lavoratori Selex-Elsag, oggi alcuni gruppi di minoranza hanno preferito anteporre i giochi della vecchia politica alla realtà. A fronte di una forte richiesta della maggioranza e del Pd di affrontare in aula la situazione di grave crisi produttiva e occupazionale, altri hanno scelto la strada dell'ostruzionismo e di quegli incomprensibili comportamenti strumentali che sono alla base della sfiducia dei cittadini verso la politica e le istituzioni. Lasciare al sindaco e al presidente il ruolo di rappresentanza di una comunità non rende onore al ruolo fondamentale delle assemblee elettive». «Non sanno più che pesci pigliare, si contraddicono tra di loro e tra se stessi - tuonano i consiglieri Pdl - perché la sinistra è incapace di governare il Paese, così come di amministrare la nostra città. Sono mesi che l'opposizione chiede a Doria di discutere e risolvere l'emergenza occupazionale e i problemi di sicurezza, sviluppo, rilancio di Genova, ma ci è sempre stato risposto picche. Le delibere importanti sono state pochissime».


«Resto favorevolissimo alla Gronda - aggiunge Enrico Musso - La valutazione d'impatto ambientale arriverà a maggio e quindi ci saranno i modi e i tempi per discutere ancora dell'opera necessaria per la città».

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