Cronache

Il fioretto di Preziosi: «Alla Guardia per la A»

«Andrò alla Madonna della Guardia per ringraziarla per la salvezza ottenuta perché sono religioso. Credo nel Padre Eterno e nel bene, e odio il male e dirò a tutti di non farlo perché sono protetto». E scappa via con un sorriso. Parole e musica del presidente Enrico Preziosi che è venuto a festeggiare la salvezza a Pegli con la squadra.
Anche ieri comunque il numero uno del Grifone non le ha di certo mandate a dire. A nessuno. «Vedo che non ci sono alcuni giornali e non capisco il perché - attacca il presidente rossoblù con riferimento alla polemica in atto con alcuni quotidiani locali -. Invece vorrei vederli tutti quanti. Credo che ognuno debba farsi un esame di coscienza e non solo il sottoscritto. Non tollero però la distruzione di una persona a tavolino, visto che si tratta sempre di un essere umano. Spero che questo non accada più, anche perché sono difficile da buttar giù».
Usa il sarcasmo e l'ironia pure sull'articolo del Sole 24 Ore che insiste su un possibile gruppo di acquirenti dal Kazakistan. «Chiedetelo a Kaladze che lui sicuramente ne sa qualcosa». Ed ecco un altro sorriso. Dopo oltre due ore chiuse nella pancia di Villa Rostan il patron rossoblù è uscito e si è concesso prima ad un dialogo con suo figlio Fabrizio e il ds Foschi. Dopo, all'arrivo della squadra al gran completo e di Ballardini, Enrico Preziosi ha stretto la mano a tutti e si è fermato per qualche minuto a parlare con i suoi ragazzi disposti a cerchio. Poi è iniziata la partitella. Sul tema più in voga, chi sarà il nuovo mister, Preziosi è stato chiarissimo. «Andrò a Bologna a godermi una gara senza stress. Mi prenderò una settimana di festa. Poi penseremo al futuro con calma e senza fretta». Per aggiungere. «Prima o poi con tutti i nomi di allenatori che sono usciti qualcuno alla lunga lo indovina. Sicuramente non arriverà una scommessa come Gasperini, perché credo che non si possano più fare. Basti pensare a quella di Sampirisi e a quante critiche ho ricevuto. Dopo un periodo come il nostro, pur avendo qualche idea di tecnico giovane che sarà rimandata, penso ad una guida più consolidata e che ci possa dare tranquillità sapendo i suoi pregi e difetti».
Soluzione che dovrebbe eliminare per il momento Rino Gattuso, che però è stato contattato. Non manca neppure una piccola chance per Ballardini, osannato da moltissimi genoani. «Del Neri lo considero un allenatore serio che ha sempre fatto ottimi risultati ovunque sia stato. Qui non aveva i giocatori adatti. Comunque è uno dei candidati insieme a Ballardini. Resta solo da capire se il nostro modo di pensare collima con le loro aspettative». Portata la barca in porto con fatica, è però ben fissato il progetto per la prossima stagione, che come spiega Preziosi «sarà quello di ritornare senza fatica nella parte sinistra della classifica, quella famosa che tutti dicevano quasi non volere. Oggi penso che tanti genoani come me la apprezzerebbero molto di più. Vogliamo creare una squadra per non combattere mai per retrocedere. E questo attraverso una programmazione più oculata, più serena e ponderata».
Resta però il fatto che ormai da due stagioni il presidente rossoblù predica bene, ma razzola male. Che il vento (forse) stia cambiando lo si deduce pure dalla sue parole espresse nei confronti della Tifoseria Organizzata, che l'ha pesantemente contestato dal famoso Genoa-Siena dell'anno passato a quasi tutto il campionato in corso interrompendola solo verso il finale, per aiutare la squadra: «Dico solo che dopo la gara con i toscani si è creato un solco e nei momenti di tensione sia io che altri abbiamo sbagliato. Probabilmente un po' tutti. Non voglio mai pensare che un presidente possa essere contro la tifoseria come credo giusto che i tifosi sostengano la squadra. Ma se vogliono contestarmi non risponderò come ho fatto quest'anno». La parola adesso passa al mercato ed alla rosa che verrà allestita.

Perché errare humanum est, perseverare autem diabolicum dicevano i latini.

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