Cronache

I centri sociali «okkupano» le case vuote di Tursi

Come diversivo hanno srotolato un enorme striscione davanti all'ingresso di Palazzo Tursi: «AAA prendesi casa... in tempi di crisi». Nel frattempo altri tre o quattro di loro sono scesi in vico del Duca 22, una traversa di via Garibaldi, hanno tirato fuori un tronchesino e, indisturbati, hanno tagliato il lucchetto delle case vuote del Comune. Sono quindi entrati e, dalle finestre, hanno esposto alcuni cartelli e distribuito volantini ai passanti. Quelli che hanno già okkupato piazza delle Vigne 4, vico Untoria 3 e via dei Giustiniani 19 «in esilio» perché sgomberati dalle forze dell'ordine, ieri di fronte a Palazzo Tursi, in occasione della riunione del Consiglio comunale, hanno organizzato un'altra dimostrazione di piazza agendo indisturbati e liberi di spadroneggiare per i caruggi della città vecchia. Gli slogan sono stati i soliti e del medesimo tenore: «Le case sfitte a Genova sono 44mila. Prendiamocele, occupiamole, perché basta poco. A volte basta una pedata ad una porta».
Il blitz di quei «bravi ragazzi dei centri sociali» dell'area antagonista, è avvenuto ieri poco prima delle 14 ed è durato meno di un quarto d'ora grazie al pronto intervento degli agenti della polizia municipale. I vigili hanno identificato alcuni componenti del gruppo e, nonostante le provocazioni, sono riusciti ad allontanarli in meno di un quarto d'ora senza che scoppiassero incidenti.
Alcune settimane fa alcuni «colleghi» dell'area di estrema sinistra avevano invaso la sala Rossa. Poi era stata la volta dell'okkupazione di altri giovani con l'okkupazione di alcuni alloggi sfitti nei vicoli «benedetta» da don Andrea Gallo. Stavolta gli antagonisti hanno spadroneggiato ancora e hanno okkupato con gli altri appartamentini lasciati vuoti nella traversa di via Garibaldi, scegliendo proprio l'orario e il giorno dell'apertura dei lavori del consiglio comunale dopo la pausa estiva. Più che un atto di protesta sociale a favore dei bisognosi e contro la vergogna delle case abbandonate dal Comune, quindi, quello di ieri è apparso un chiaro messaggio politico ai poteri forti del Partito democratico e della giunta Doria.
«Ieri alla festa democratica del Pd si parlava di casa - spiegano i giovani antagonisti - Non siamo andati a dire la nostra. In riferimento alle occupazioni di piazza delle Vigne e vico Untoria la nuova giunta di centrosinistra invitava al dialogo e dichiarava di prestare la massima attenzione all'emergenza casa e di porsi in continuità con la precedente amministrazione. Si riferiscono forse all'Agenzia sociale per la Casa creata dalla giunta Vincenzi, quella che pone come criteri minimi per potervi accedere un reddito tra i 10500 e i 30600 euro e non avere mai sfratti per morosità? Viene da ridere, ma noi abbiamo poca voglia di scherzare. Abbiamo occupato vico del Duca, di proprietà del Comune, a dieci metri da Tursi perché è vuoto da anni. Se le autorità pensano di sbarazzarsi di noi mettendo le mani su Vigne e Untoria come hanno fatto per Giustiniani, ci troveranno alle loro porte, nelle strade e chissà dov'altro ancora».


Come dire: pronti alla battaglia, alla violenza e ai disordini per «resistere, resistere, resistere».

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