Cronache

I modi di dire italiani amati dallo shipping

È iniziato il conto alla rovescia per il Natale, e il regalo più grande, quest'anno, è quello dell'Areo, l'Associazione ricerca emato-oncologica: Little Gipsies arriva alla terza edizione, un libro semplice, divertente, un pensiero affettuoso per gli amici, ma anche e soprattutto per chi fa ricerca, per i malati emato-oncologici e le loro famiglie. Sessanta illustrazioni di Enzo Marciante, commentate da Alberto Quarati, per raccontare e spiegare i modi di dire italiani, quelli di uso comune, adattati anche alla lingua inglese: «To do the dead cat» è un antico detto che identifica le finte svampite, ma arriva direttamente dal VII a.C., quando Esopo racconta di un micio che, per riempirsi la pancia si finge morto davanti alla tana di alcuni topolini. O l'espressione «avere sale in zucca» che deriva dalla tradizione di utilizzare alcuni tipi di zucche essiccate come saliere.
Il primo «Zingarelli» dell'Areo - Little Gipsies appunto - arriva nel 1995, grazie a Piero Lazzeri, presidente di Fedespedi, l'Associazione nazionale spedizionieri, che ha realizzato il progetto editoriale di «Little Gipsies 3» con Giampalo Botta, Maurizio Fasce e Luca Spallarossa; progetto che è piaciuto alle associazioni dello shipping italiano e genovese, a partire da Gian Enzo Duci, presidente di Assagenti, l'Associazione genovese agenti e broker marittimi, Roberta Oliaro, presidente dell'Associazione Spediporto, e Filippo Gallo, alla guida di Federagenti, l'Associazione che riunisce agenti e broker italiani.

Soddisfatto il Professor Angelo Michele Carella, Direttore della divisione di ematologia 1 di San Martino, che al C Dream di Costa ha voluto brindare non solo all'iniziativa «Little Gipsies3», ma soprattutto al progresso della ricerca nel campo delle neoplasie ematologiche: «Dal 1993, anno di fondazione della nostra Onlus ad oggi, abbiamo compiuto significativi passi avanti nella cura e nella definizione delle cause di alcuni tipi di malattie emato-oncologiche, che oggi, grazie a farmaci intelligenti, hanno un'altissima percentuale di remissione».

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