Cronache

I restauri fanno rinascere Staglieno

I restauri fanno rinascere Staglieno

La strada del rilancio del cimitero monumentale di Staglieno passa attraverso il restauro. Nove per l'esattezza gli interventi effettuati nel 2013, che hanno consentito di riportare a nuova vita alcuni capolavori della scultura ottocentesca e alcuni monumenti dedicati alla memoria di personaggi illustri di fama nazionale e internazionale.
La campagna di restauri, presentata ieri mattina a Palazzo Reale e resa possibile da un'azione congiunta di Comune, Soprintendenze e due sponsor privati: Asef e Afims, restituisce al loro antico splendore opere di eccellenza, in un contesto troppo a lungo trascurato. «Ma che pare oggi riscuota rinnovata attenzione - ha spiegato Elena Fiorini assessore alla Legalità e Diritti del Comune di Genova -. I cimiteri sono carenti di restauri. Bisogna dunque dimenticare i limiti e concentrare le energie, solo così si ottengono buoni frutti nella valorizzazione di un patrimonio artistico-culturale immenso. Patrimonio che si arricchisce di una nuova cartellonistica, di audio-guida e nell'adozione di singole zone del cimitero».
Un'intensa campagna restauri resa possibile anche grazie contributi di Asef e Afims (American Friends of Italian Monumental Sculpture), l'associazione nata dall'iniziativa dello scultore Walter Arnold, che ha coinvolto, in cantieri aperti in parallelo, cinque diverse ditte di restauro genovesi. Un'edizione quella del 2013 del tutto eccezionale se si considerano dunque i numeri e le opere restaurate: prima fra tutte la statua dedicata da Santo Varni alla seconda moglie Giuditta morta a soli 37 anni nel 1873; dieci anni dopo, nel 1885, avrebbero trovato posto nella stessa sepoltura, ai piedi del monumento, anche le spoglie dello scultore, protagonista poliedrico della Genova Ottocentesca. E collegate alla gigantesca statua di Santo Varni anche le due grandi sculture di Gian Battista Cevasco raffigurazioni allegoriche della Speranza e Carità. Ma anche le tre tombe: Whitehead, Bentley e Pescia, espressioni del realismo borghese, non a caso firmate da Lorenzo Orengo, l'autore della famosa statua di Caterina Campodonico, la venditrice di noccioline.
Quanto ai monumenti dedicati a personaggi famosi i restauri hanno interessato sepolture più semplici, che ospitano però le spoglie di personalità del calibro del poeta Felice Romani, il più prolifico e conteso librettista del suo tempo; di Alfred Noack, uno dei più grandi fotografi che operò in Italia nell'Ottocento, per trent'anni attivo nelle riviere liguri e a Genova e di Constance Mary Lloyd, sfortunata moglie di Oscar Wilde, morta a Genova nel 1898 e sepolta in una piccola tomba nell'area dei protestanti.

A dare maggiore visibilità saranno anche le visite guidate in programma per martedì 11 e giovedì 13 giugno, alle ore 10, 12 e alle 15.

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