Cronache

L’ascensore di Castelletto si è fatto il lifting a 103 anni

L’ascensore di Castelletto si è fatto il lifting a 103 anni

Più sicuro, più accessibile e più bello. Si presenta così l'ascensore di Castelletto dopo un anno di lavori di ammodernamento. Il restauro, a cui è stato sottoposto il caratteristico e noto impianto di Amt, lo restituisce alla città con intonaci, vetrate ed elementi decorativi ristrutturati, riportandolo indietro nel tempo. Al dicembre del 1909 quando l'ascensore cominciava a collegare il centro della città con spianata Castelletto e belvedere Montando, balcone alberato con vista sulla città. «È un altro degli impianti fissi che l'azienda ha rimesso in sesto in questi anni - spiega Paolo Cerretti amministratore delegato di Amt -. Chiudiamo e consegniamo alla città, anche se è già in servizio, l'ascensore di Castelletto con valenza particolare perché oltre a essere un mezzo di trasporto, che oggi diventa più sicuro e moderno, è anche un gioiellino, un manufatto storico, che non va lordato, perché costa mantenerlo e pulirlo». Gli interventi di restauro, ammodernamento e consolidamento dell'impianto, che si sono svolti in questi mesi, hanno difatti coinvolto la parte strutturale, l'accessibilità e gli elementi artistico architettonici che lo caratterizzano. L'obiettivo principale è stato quello di incrementare la sicurezza e la fruibilità dell'impianto con il consolidamento della struttura portante della torre e l'abbattimento delle barriere architettoniche. «E di valorizzare al massimo l'aspetto esteriore grazie al rifacimento degli intonaci e al restauro delle parti artistiche e decorative secondo i disegni originari» aggiunge Cerretti. E difatti è ancora più accessibile grazie a 130 metri di percorsi con codici loges (superfici dotate di rilievi studiati appositamente per essere percepiti sotto i piedi), due mappe tattili in Braille e tre accessi facilitati. E più bello grazie alla manutenzione di interni ed esterni che hanno ripreso nel lavoro di restauro, gli intonaci, le tinteggiature originarie attraverso indagini stratigrafiche. Costo dell'operazione 400mila euro cofinanziati dall'Unione Europea attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e da Amt. L'intervento rientra nel Progetto Integrato Territoriale della Maddalena- Centro Storico. «Un intervento complesso e impegnativo - ha dichiarato Marta Vincenzi - reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di Amt, Comune di Genova, Regione Liguria, con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria e con la Consulta Comunale e Provinciale per i problemi dell'Handicap. Un gioiello delicato e bellissimo, è questo l'ascensore di Castelletto, che dopo 103 anni di onorato servizio, trasporta oggi un milione di passeggeri l'anno. Ma anche oggetto turistico che lega la Maddalena e il Centro Storico con la città alta. Ristrutturalo significa riqualificare questa parte della città, riqualificazione già da tempo avviata». Soddisfazione è stata espressa anche dall'assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco: «restauro finanziato dalla Regione per l'80 per cento che ha permesso all'impianto di risalita di ritrovare così la sua antica bellezza. E che tradotto vuol dire anche recupero del Centro storico».

E per rendere più trasparente l'operazione, all'interno della stazione di Portello, sono stati installati pannelli fotografici che illustrano i diversi interventi, lavori e numeri, a partire da alcune rime tratte da «L'ascensore» del poeta Giorgio Caproni.

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