Cronache

L'ultimo bluff «moderato»: i montiani diventano grillini

L'ultimo bluff «moderato»: i montiani diventano grillini

«Non mi preoccupa il voto a favore di Beppe Grillo che si è guadagnato i voti sul campo, semmai mi preoccupa quello a Berlusconi autore di una campagna come al solito poco leale». Da moderato a filo-grillino, l'elezione a palazzo Madama manda su di giri Maurizio Rossi, l'editore di Primocanale che ieri si è lanciato in un'analisi del voto in Italia e in Liguria attaccando Silvio Berlusconi e dimostrando interesse nella proposta politica di Beppe Grillo. Un azzardo in forte antitesi con quella che, invece, dovrebbe essere la posizione rappresentata dal polo moderato di cui lui stesso fa parte.
Una stoccata non solo a Berlusconi ma al suo elettorato ed una fortissima apertura ad un'alleanza di governo di cui possano fare parte deputati e senatori eletti con il Movimento Cinque Stelle che, dice Rossi, «rappresenta il 30 per cento degli italiani. Sono stati votati da milioni di italiani e non posso credere che l'obiettivo sia distruggere la nazione. Anche noi come loro non condividiamo costi e gestione della politica fino a oggi - continua il neosenatore ligure -. Vediamo se ci sono dei punti su cui possiamo ragionare per arrivare a trovare almeno una condivisione, a partire dalla riforma della legge elettorale». Quindi niente convergenze con il centrodestra, ma il moderato Rossi predilige la corsia grillina che tra i cavalli di battaglia della campagna elettorale aveva anche l'antimontismo e la lotta al governo tecnico che ha dissanguato l'Italia. Lo stesso comico genovese solo ieri ha attaccato il presidente del consiglio uscente: «Monti? ha una comunicazione anni '70. Ci ha provato su Facebook e ancora un po' prendeva il posto di Mastella». Difficile pensare che, quel che resta del centro, sempre che con i numeri che ha tra Camera e Senato sia ancora tenuto in considerazione per alleanze e formazioni di future maggioranze, venga calcolato dal Movimento Cinque Stelle (e da Pd e Pdl) per eventuali dialoghi.
Rossi però la pensa diversamente paragonando il consenso raccolto da Scelta Civica a quello dei grillini: «Anche il nostro è un voto di protesta, ma da parte di chi ha capito che i sacrifici sono stati imposti per il bene dell'Italia» - prosegue Rossi che in Liguria è anche rappresentante di punta dell'associazione di Montezemolo Italia Futura.
L'editore di Primocanale entra in Senato proprio per un soffio, a discapito del Movimento Cinque Stelle per un meccanismo tecnico della legge elettorale che premia il miglior resto. Margine che lo avvantaggia per circa duemila voti di differenza.

Quindi Rossi, partito per costruire un polo di centro con Udc e Fli; dopo aver scaricato per strada l'Udc per attriti con Rosario Monteleone; dopo aver chiesto ai candidati di Oscar Giannino di mollare il loro movimento in campagna elettorale per far traghettare i voti su di lui che si considera un vero liberale; dopo aver pensato a realizzare un polo di centro per le prossime elezioni regionali, adesso passa al tentativo di costruire un'asse con il Movimento Cinque Stelle. Cosa ci riserverà la prossima puntata?

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