Cronache

Nasce la «Grande regione» Burlando alleato della Lega

Non chiamatela «macro regione» ma «grande regione». Questioni di sfumature, ma la sostanza non cambia. Ieri Liguria, Lombardia e Piemonte hanno cominciato ad intraprendere un percorso nuovo che possa dare una maggiore centralità al porto di Genova come porto privilegiato dell'area del Nord Ovest giocando a carte scoperte: alla Liguria servono Piemonte e Lombardia, a Piemonte e Lombardia è utile la Liguria. I governatori Roberto Maroni, Roberto Cota e Claudio Burlando, accompagnati dal presidente dell'Autorità portuale Luigi Merlo, hanno visitato lo scalo genovese da Voltri alla Foce per avere idea delle potenzialità della realtà ligure: «Litigo nel mio partito dicendo che se non si parte dai territori non si esce dalla crisi - ha spiegato Claudio Burlando -. Se siamo tre presidenti di Regione che rappresentano 15 milioni di abitanti a porre certe questioni sarà difficile non starci ad ascoltare. Per esempio il porto di Genova deve spostare l'attuale diga ma abbiamo bisogno di 1 milione per farlo. Risorse che potremo avere se ottenessimo l'autonomia fiscale dei porti».
Un passo istituzionale ma anche politico visto che a confronto, ieri, c'erano un governatore Pd e due governatori della Lega Nord che fino a poco tempo fa avrebbero trovato difficoltà a dialogare: «È una leale collaborazione al di là delle differenze politiche - ammette Maroni -, per creare interessi che servano alla crescita delle nostre comunità». Non solo porto in agenda, ma Expò 2015 con idee chiare da parte della Lombardia sugli obiettivi da raggiungere: «Avremo 20 milioni di persone interessate all'evento. E non riusciremo, ne vogliamo, gestirle nella sola Lombardia: Liguria e Piemonte con altri eventi possono assorbirne una parte». «Ci sono tanti terreni su cui collaborare - ha detto Roberto Cota - ed esigenze da affrontare con delicatezza, poi vanno individuate le priorità come il Terzo Valico che è necessario per tutto il sistema».
Sul tema portualità è intervenuto anche l'ex senatore Pdl Luigi Grillo: «È urgente che il Senato riprenda la discussione sulla Riforma dei Porti partendo dal testo approvato nella passata legislatura.

Sarebbe utile che il Governo utilizzasse il decreto sviluppo per l'autonomia finanziaria per le Autorità portuali, i dragaggi e le tasse di ancoraggio».

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